Mostre, eventi, mondanità Architettura libera Venezia
VENEZIA. Nello spazio libero della Biennale, tra padiglioni, Giardini di Castello, palazzi, gallerie, androni, altane e terrazze, l’architettura prende casa, si accomoda e si moltiplica. All’ombra di “Freespace” delle curatrici irlandesi Yvonne Farrell e Shelley Mc Namara (vernice il 24 e 25, inaugurazione il 26 a Ca’ Giustinian), la città progetta una settimana da cardiopalmo, con vernici e inaugurazioni senza sosta, tra mostre, feste ed eventi, in quell’affanno delizioso che mescola cultura e mondanità, ambiente e tartine, archistar e pump Jimmy Choo.
S’incomincia mercoledì 23 maggio, con l’anteprima stampa della nuova mostra della Fondazione Prada “Machines à penser”, dedicata a tre filosofi e pronta ad accogliere, nei giorni successivi, almeno cinquecento invitati, grosso modo gli stessi che nel tardo pomeriggio saliranno fino all’Espace Louis Vuitton dove l’artista americano Ian Cheng presenterà sua opera “Emissary Forks at Perfection” tra «scienze cognitive, programmazione computerizzata ed estetica dei videogiochi», più semplice a vedersi che non a dirsi.
Stesso giorno, stesso cielo, alla Fondazione Vedova, spazio ai sedici Progetti d’acqua di Renzo Piano mentre, chi da New York, chi da Londra, arriveranno in laguna i soci di Venetian Heritage che il giorno seguente, giovedì 24, saranno tutti al T Fondaco per la presentazione del libro di Toto Bergamo Rossi e Lydia Fasoli “L’arte di vivere a Venezia” (Marsilio) con la prefazione di Jude Law, che potrebbe arrivare a sorpresa.
Fittissimo il programma apparecchiato, tra gli altri, per la principessa Firyal di Giordania e il principe Amyn Aga Khan: dalla presentazione della borsa gioiello disegnata da Kajetana Orsini e Maria Elena Aprea (prodotta Kavj e Chantecler), il 23 maggio alle 18.30, sempre al T Fondaco dei Tedeschi, al gala di sabato nella Scuola Grande di San Giovanni Evangelista con la partnership dell’hotel Gritti (mille euro al biglietto) per raccogliere fondi per il restauro dello scalone del Codussi. Tra l’una e l’altro, i 177 vetri sublimi della Collezione Barry Friedman che, da venerdì 25, saranno in mostra al Museo del Vetro di Murano.
E sempre venerdì, anteprima stampa della mostra “1948: la Biennale di Peggy Guggenheim”, e lo sbarco in laguna di Ira von Furstenberg, protagonista della mostra a lei dedicata “Object Uniques” al Museo Correr: ottanta creazioni di design in porfido, cristallo di rocca, malachite, corallo.
Chi non se ne perderà una, ha in agenda anche “Primal Sonic Visions”, a Ca’ Foscari, del sound artist americano Bill Fontana (il 26), la mostra “Arteologia” al Museo Archeologico (il 24), la selezione di opere della collezione Alcantara (il 23) a Palazzo Rocca Contarini Corfù, ma anche l’evento più informale di tutte: il 24, a Palazzo Michiel, la presentazione dei vestiti realizzati dalle detenute della Giudecca insieme al marchio francese About a Worker.
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