Madri, figlie e sorelle. Trecento donne uccise rivivono nei loro ritratti

Nella barchessa  Giustiniani Morosini il lavoro di Paola Volpato restituisce bellezza alle vittime di femminicidio

MIRANO. «Di molte donne morte per femminicidio non ci sono foto e quindi non è possibile ritrarle. Ma i nomi ci sono tutti». Paola Volpato, artista di Noale, lavora da anni ad un progetto di arte che è azione civile di denuncia. Ha raccolto finora 310 ritratti di donne uccise, vittime di femminicidio. I ritratti sono realizzati in bianco e nero, a china, su cartone bianco.

Ragazze giovani, madri, figlie che potrebbero essere le nostre sorelle. Paola Volpato ha voluto restituirle tutte ad una bellezza, personale, strappata via da chi non le ha mai amate davvero in vita.

Una produzione che aumenta, man mano che aumentano i casi di donne uccise. Tra gli ultimi ritratti, quello di Maila Beccarello, uccisa a Cavarzere dal convivente, e il ritratto di Desirée, la sfortunata ragazza morta a Roma. «Il mio lavoro va a recuperare i volti di donne uccise dal 2015 ad oggi. Sono arrivata a 310 ritratti su 400 donne; l’elenco viene mostrato assieme ai ritratti. Ci sono anche nomi che si aggiungono, per effetto di indagini e processi. Per il solo 2016 ho dovuto aggiungere dieci donne all’elenco. Sono molte di più di quante ci immaginiamo, purtroppo», racconta l’artista. Il lavoro della Volpato unisce l’arte del ritratto alla denuncia sociale ma è anche una operazione collettiva di memoria. La mostra, in continua evoluzione, ha già girato in Italia, dalla sede della Cgil regionale fino a Roma, visitata anche dall’ex presidente della Camera, Boldrini.

Ora è ospitata a Mirano presso la barchessa Giustiniani Morosini, promossa dal Comune con la Commissione Pari Opportunità nell’ambito del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Resterà aperta fino a domenica 2 dicembre, il giovedì dalle 15 alle 17 e il sabato e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17. «Le persone rimangono colpite dai ritratti», racconta la Volpato. «Colpisce l’elenco di nomi, ma soprattutto i volti. E le reazioni sono forti. La Boldrini, davanti a quei volti, ha detto: “Bisognerebbe fare un monumento in ogni città”. L'idea del mausoleo mi attira: sarei prontissima a collaborare con chi volesse realizzarlo. Solo così credo ci si rende conto della vastità del problema». L’area metropolitana veneziana potrebbe essere la sede ideale per ospitarlo.


 

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