Lo Schitto, la satira si mette in mostra

MESTRE. Il botto con oltre 130 mila contatti su Facebook lo hanno fatto con la locandina con la foto di Brugnaro sorridente a indicare Paolina-Venere desnuda - dopo lo scandalo delle statue “inscatolate” a Roma - e la scritta: “Ciò Rouhani... no sarà che no te piaxe ea mona?”. Ma il pieno lo fanno sempre anche le Breaking News, del tipo: «Boraso e il tram: “Ghe voria un miracolo”. La giunta approva la tratta Cialdini-Medugorie».
E via “schittando” a destra, sinistra e centro, trasversalmente beffardi e pungenti, satirici e surreali. Sono la redazione de “Lo Schitto”, che ha conquistato il suo pubblico con le biografie di candidati sindaco de “Me lo chiede la città...” e che fa controinformazione satirica con editoriali dalla grafica vintage e locandine che martellano Facebook, rilanciate da quasi 4 mila “mi piace”. Quegli strilli che fino ai primi giorni di aprile - si potranno leggere sulle pareti dell’Angolo dell'arte (in via Antonio da Mestre 21, a Mestre).
Sabato, taglio del nastro alla presenza dello stesso sindaco Luigi Brugnaro, che ha ricevuto una copia omaggio dello "Schitto dei record" e ha colto l'occasione per annunciare l'intenzione di ospitare a Mestre un Festival della Satira.
Proprio qui lancio l'idea di fare un "Festival della Satira" in città. [staff] pic.twitter.com/YrkAzZVwS1
— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) March 12, 2016
A partorire calembour, pezzi, “Schittoroscopi” - in un rincorrersi di giochi di parole via chat - è un gruppo di amici: da David Marchiori chef dell’Osteria Plip all’esperto di big data Luca Corsato, dal giornalista Roberto “Bebe” Massaro all’avvocato Alvise Biscontin, dal pubblicitario Stefano Mondini alla scrittrice Annalisa Bruni, con un gruppo misto di fedeli di supporter. «Che facciamo? Stiamo seriamente scherzando», chiosa Marchiori, «nel tempo siamo diventati più leggeri, scriviamo meno - anche perché poco accade in giro - ma siamo più diretti».

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