l'insalata per il palazzo Ducale: nuova vita ai portali
di Valeria Sforzini
Ag. ricoltura e Arte, una busta d'insalata per restituire un capolavoro dell'architettura a Palazzo Ducale. Da oggi i due portali cinquecenteschi posti alla sommità della scala d'Oro saranno visibili nella loro veste originale e si potranno ammirare in tutta la loro imponenza nell'Atrio Quadrato, il vestibolo che ha ospitato le riunioni dei più eminenti organi di governo veneziani. Un progetto di restauro partito dall'iniziativa di Paolo Tamai, titolare dell'azienda Gli Orti di Venezia, e una sfida subito accolta con entusiasmo dalla direzione dei Musei Civici, che ha coinvolto la ditta veneziana Lares Srl per eseguire i lavori. Dieci centesimi ricavati dalla vendita di ogni busta di insalata a partire dal 2015 sono stati devoluti al restauro, impresa che ha portato all'investimento di 38.500 euro per il recupero di entrambi i portali e a otto mesi di lavori. Decisivo il sostegno dato dal Gruppo Eataly per il restauro del portale sommitale della scala d'Oro, impegnatosi a sostenere l'impresa attraverso la vendita delle insalate a marchio "Gli Orti di Venezia per Eataly" negli store del Gruppo.
La qualità del prodotto e l'importanza del progetto non hanno convinto solo Farinetti, ma sono stati indispensabili per sollecitare il coinvolgimento di tanti enti diversi, dando vita a un'esperienza solidale. I supermercati Conad, Punto Simply di Venezia e della sua provincia e gli Ipermercati del gruppo Iper Tosano hanno portato i prodotti degli Orti in tante città venete e italiane, tra cui Verona, Brescia e Forlì. Non solo una scelta aziendale e familiare quella di Paolo Tamai, sostenuto dalla moglie Marina, ma una vera e propria scelta di vita. «Devo ringraziare i nostri consumatori, non vogliamo fare i mecenati, il nostro obiettivo è stimolare tutte le persone che amano l'arte» dice l'imprenditore, «vendiamo un prodotto della terra, questo è forse il punto che ci lega all'arte, ci diamo da fare per salvaguardare il potenziale del territorio». Il progetto, seguito dall'architetto e direttore lavori dei Musei Civici di Venezia Arianna Abbate, ha previsto un'opera di pulizia dai depositi di sporco e di agenti inquinanti accumulatisi nei secoli, di incollaggio dei frammenti staccati, di rimozione di stuccature disgregate ed è stato completato con una copertura delle pietre con miscele di cera. «I due portali costituiscono un gioiello, un punto nevralgico del Palazzo. Realizzati nel 1500 per sostituire la scala lignea, seguono un progetto di Sansovino, tra i massimi architetti dell'epoca», sottolinea Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici «un lavoro che ha richiesto un'attenzione ossequiosa, che ha riportato alla luce un marchio di eccellenza di Venezia nel mondo».
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