«L’improvvisazione è la chiave del mondo» Cale racconta i Velvet, Lou, Andy e Nico

L’intervista
John Cale, l’anima avanguardistica dei Velvet Underground, venerdì alle 21.30, sarà al Parco della Musica di Padova.
«Proporrò una miscellanea di mie canzoni di epoche diverse. Mi piace riarrangiare i vecchi brani così da farli suonare diversi. Se l’atmosfera mi colpirà, potrei suonare qualcosa dei Velvet Underground. Porterò la viola».
Che tipo di suono ha lo spettacolo?
«Cambia sempre, non mi piace ripetermi. A volte cambio il ritmo senza dirlo ai miei musicisti ma loro sono così bravi che mi vengono dietro».
Quando sarà pronto il nuovo album di cui ha parlato l’anno scorso?
«È quasi completo ora. Ci saranno suoni caldi e vintage ma naturalmente sarà un mio disco per cui non ci sarà solo uno stile».
Come componeva con Lou Reed, ai tempi dei Velvet Underground?
«Lou era un grande paroliere e poeta, e questo costituiva la principale attrazione per me. Lui a sua volta era affascinato dal mio modo di arrangiare e rielaborare le canzoni per trovare il modo più oscuro e avanguardistico di accompagnare le sue parole. Insieme abbiamo creato un modo di rivoluzionare i messaggi che volevamo far sentire alla gente. Tutti noi Velvet avevamo idee inusuali e poco comuni».
Che influenza ha avuto Andy Warhol sui Velvet Underground?
«Andy ci ha guidato verso l’obiettivo del duro lavoro senza riposo. Una cosa che continuo a perseguire anche oggi».
Come è stata la collaborazione con Nico?
«Quando Andy portò Nico all’interno della band, non ne eravamo felici. Avevamo lavorato molto per creare un suono e una vibrazione che non sembrava giusta per una alta e glaciale femmina bionda. Quando sentimmo il suo stile vocale però pensai potesse essere interessante, un approccio non convenzionale alla musica rock, lo stesso della mia viola elettrica, niente di standard sarebbe andato bene per noi. Nico e io continuammo a lavorare insieme per molti anni. Il suo stile era sgraziato, il suo modo di tenere il ritmo non aveva senso, aveva una strana intonazione ma io la capivo e speravo che ci sarebbero stati altri che avrebbero potuto comprenderla. Ora, dopo tutti questi anni, è fantastico vedere quante persone giovani siano sue fan».
Molti pezzi dei Velvet sono nati dall’improvvisazione. Usa ancora questo metodo per comporre?
«L’improvvisazione è la chiave di tutto nel mio mondo. Ti tiene interessato a quello che stai facendo».
Brian Eno disse: «Solo 1.000 persone comprarono il primo album dei Velvet ma ognuno di loro oggi è un critico o un musicista».
«Non so se sia vero ma suona abbastanza bene».
Quali canzoni dei Velvet hanno dato i migliori risultati nel mix tra rock e sperimentazione?
«Un buon esempio è “Venus in Furs”. Ascoltando il demo originale, si capisce come fosse una canzone folk quando Lou la scrisse e come la viola elettrica la rese un animale completamente diverso».
Biglietti: 25 euro, Ticketone e Geticket. venetojazz.com. —
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