Le Giornate di Primavera aprono scrigni inaccessibili
VENEZIA. Palazzi, istituti, giardini: luoghi nascosti e inaccessibili spalancano le loro porte e svelano bellezze e patrimoni custoditi nel corso dei secoli. Più di otto milioni e mezzo di italiani hanno preso parte alle scorse Giornate di Primavera organizzate dal Fai, Fondo ambiente italiano, giunte alla 24ª edizione. Quello di sabato 19 e domenica 20 marzo è un weekend imperdibile, un'occasione unica per scoprire luoghi che normalmente non possono essere esplorati e storie che non sono mai state raccontate.
Oltre 900 visite straordinarie con accesso a offerta libera in 380 località in tutta Italia con aperture esclusive e corsie preferenziali per iscritti Fai. I siti aperti a Venezia saranno: la Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli, Palazzo Morosini, oggi sede dell'istituto Barbarigo, e l'Isola di San Giorgio, in collaborazione con la Fondazione Cini, con una percorso attraverso i due chiostri, il refettorio e il Teatro Verde. Apertura speciale su prenotazione e riservata ai soli iscritti Fai, con possibilità di iscriversi in loco, e da quest'anno il Palazzo Corner Mocenigo, sede del Comando Regionale della Guardia di Finanza, che inaugurerà il nuovo allestimento il 18 marzo in concomitanza con le Giornate.
«Iniziativa non usuale per le forze di polizia, quella di aprire le porte delle loro sedi», afferma la presidente della delegazione Fai di Venezia, Francesca Barbini, alla conferenza stampa per la presentazione dell'evento. «L'entusiasmo della Guardia di Finanza per la collaborazione è sorprendente e lusinghiero».
Numerose anche le iniziative in provincia, con l'apertura a Chioggia di Palazzo Grassi, a San Donà di Villa De Faveri e con la creazione di un itinerario targato Tiepolo tra Mirano e Zianigo. Le Giornate di Primavera chiudono la settimana di raccolta fondi dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il Fai a sostegno del progetto “Insieme cambiamo l'Italia. Ricordiamocelo!”.
Indispensabili all'organizzazione e alla riuscita di queste giornate sono il gruppo Fai Giovani, composto da volontari dai 18 ai 35 anni, e i piccoli “apprendisti ciceroni”, studenti provenienti da dieci istituti di Venezia e provincia che prendono parte a progetti con il Fai e danno il loro contributo accompagnando i visitatori e fornendo approfondimenti e spiegazioni. Elisabetta Patrizi, referente del gruppo Fai Giovani di Venezia, sostiene e incoraggia queste collaborazioni: «Con questa iniziativa i ragazzi imparano ad apprezzare il territorio, a valorizzarlo. La loro conoscenza diventa trasporto e questo si trasmette ai cittadini nel corso dell'evento».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia