La pornostar Vittoria Risi orgogliosa madrina del Ballo delle Cortigiane

Centocinquanta ospiti alla festa esclusiva di Ca’ Sagredo Tenda del piacere e Casin dei Nobili, bandita la gelosia
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 15.02.2019.- Presentazione del Ballo delle Cortigiane a Cà Sagredo. Vittoria Risi.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 15.02.2019.- Presentazione del Ballo delle Cortigiane a Cà Sagredo. Vittoria Risi.

VENEZIA. Danze, giochi, balli, cibo, vino ed eros: questi gli ingredienti del primo “Gran ballo delle cortigiane”, l’esclusivo evento di Carnevale in programma la sera del 28 febbraio a Palazzo Sagredo. «Non una semplice festa, molto di più. Il risultato del laboratorio creativo che vuole essere Ca’ Sagredo», spiega Lorenza Lain, direttrice della struttura, «Questo è il primo ballo delle cortigiane, ma ripeteremo l’evento. C’è grande fermento».

l’ospite

Ospite d’eccezione della festa sarà l’attrice hard Vittoria Risi. «Proporrò la mia immagine come artista», spiega la “cortigiana d’onore”, «Le cortigiane non erano semplici prostitute, ma donne che dovevano compiacere l’uomo con il loro corpo e il loro intelletto. Io sono diplomata all’Accademia di Belle Arti, la pittura è la mia seconda passione, che coltiverò quando non potrò più esercitare la mia attuale professione. La mia è una vita molto frenetica. La lentezza di Venezia, però, mi riporta alla lentezza che fa parte del mio essere. Sono molto felice di essere stata invitata a questa festa».

Il produttore

Produttore dell’evento è uno dei “volti d’oro” del Carnevale Veneziano, Alessandro Dal Pra. «Questa festa fa parte della mia vita: ho diretto il Carnevale per dieci anni, l’ho prodotto due volte e l’ho vissuto intensamente da ragazzo», spiega, «È sbagliato parlare di “Carnevale di Venezia”. Sarebbe più opportuno dire che “il Carnevale è Venezia”. Perché Venezia è in sé un Carnevale: racchiude tutti gli elementi di questa festa, democratica poiché dietro le maschere si nascondevano nobili e contadini. La filosofia di questo evento è l’assenza di gelosia: voglio che durante il Carnevale la gente sia coinvolta, stia vicina, si tocchi».

Parola d’ordine

La parola d’ordine della serata a Palazzo Sagredo sarà “libertà” . Nessuna scaletta, nessuno schema. Se non il menu che è stato pensato dall’executive chef Damiano Bassano (e poi il Bellini: l’azienda è partner dell’evento). Il Palazzo ospiterà 150 persone, di cui 110 ospiti e una quarantina di artisti (musicisti, cantanti, attori e cortigiane). «Ca’ Sagredo potrebbe ospitare fino a 200 persone, ma vogliamo che questa sia una festa esclusiva: per questo il numero ristretto», spiega Dal Pra. Durante la serata, la riproposizione di quello che è stato il Carnevale nei suoi anni d’oro. Tra profumi ed essenze orientali. Maschere e gioielli da costruire e regalare alle dame. Il gioco d’azzardo al “Casin dei Nobili”. Le danze: del minuetto e del ventre. La stanza della cartomante che predirà il futuro. E poi la “tenda del piacere”, con incontri segreti, al buio. Il tutto, in un’imponente scenografia, con la ricostruzione dell’atmosfera dell’alcova, del mercato e dei quartieri in cui le prostitute esercitavano un tempo la loro attività .

I costi: cena e ballo 380 euro; 230 per il costume.


 

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