Fragile come il vetro, forte come la storia. Nasce la Fondazione Barovier&Toso

Ventiduemila disegni di Ercole Barovier, migliaia di disegni tecnici di lampadari, foto storiche di prodotti, fasi di lavorazione ma anche di visite illustri se non illustrissime (come quella della Regina Elisabetta accompagnata dal principe Filippo). E poi lettere e vecchie cartoline, antichi strumenti di lavoro e una collezione di quasi 200 oggetti storici nati nella fornace: è una mappa del tesoro, l’archivio Barovier&Toso, ed è guardando a questo patrimonio che si è deciso di istituire una Fondazione, a scopo sia conservativo che divulgativo anche per consentire, in una visione più ampia, la diffusione, la sperimentazione e le conservazione delle arti in tutte le sue forme.

Istituita da Rinaldo Invernizzi, presidente di Barovier&Toso, la Fondazione aprirà lo sguardo a tutto il mondo, avvicinando le espressioni artistiche contemporanee da una prospettiva storica e valorizzando in modo particolare quelle legate a Venezia e al suo patrimonio, e naturalmente alla lavorazione del vetro. Tra gli obiettivi, anche la creazione di una collezione d’arte che documenterà le attività della Fondazione e sarà via via presentata al pubblico con una serie di mostre.
Tra gli elementi di maggior interesse, per gli studiosi ma non solo, c’è la creazione di un archivio storico aziendale che raccoglie opere e progetti firmati da Barovier&Toso. Sono creazioni che hanno fatto la storia del vetro, realizzazioni famose in tutto il mondo e testimonianze preziosissime di una delle eccellenze italiane nel panorama mondiale della lavorazione del vetro. Un lavoro frutto di secoli di ricerca, formazione e sviluppo in continua evoluzione.
Barovier&Toso ha preso questo nome nel 1942 dopo la fusione tra l’impresa Barovier e quella del fratelli Toso; la famiglia Barovier, che ha iniziato l’attività alla metà del XIII secolo. Uno dei più importanti esponenti della famiglia veneziana fu Angelo Barovier (1405-1460). Fu lui a scoprire il cosiddetto “cristallo veneziano”. Dopo molti secoli di lavoro e invenzioni, nel 1878 i Barovier fondarono la “Artisti Barovier”, la prima vera società della famiglia, che si fuse poi con la “Saiar Ferro Toso” per diventare l’odierna Barovier&Toso. Una lunga storia che ha visto protagonisti come Ercole Barovier (1889-1974), presidente della società per quasi 40 anni. I suoi lavori sono esposti al Victoria&Albert Museum di Londra, al Louvre di Parigi, al Corning Museum di New York.

Completare il progetto della Fondazione richiederà due anni di lavoro, tra ricerca critica, catalogazione e archiviazione di migliaia di documenti e manufatti che verranno digitalizzati e resi accessibili per la prima volta
Intanto, in occasione della Biennale Arti Visive, la Fondazione con Lapis Lazuli: artE e presenta “H2O Venezia: Diari d’acqua / Water Diaries”, una collettiva che è il punto di arrivo di un programma di residenza per il quale sono state selezionate cinque artiste: Alizée Gazeau, Marija Jaensch, Amy Thai, Sofía Toribio e Jiaying Wu espongono dipinti, sculture, opere su carta, tessuti e installazioni. Si visiterà a Spuma – Space for the Arts alla Giudecca.
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