Dolce & Gabbana e il foulard "solidale" per Venezia

VENEZIA. Il corridoio è lungo venti metri, le pareti sono ricoperte in foglia d’oro 24 carati e i camerini sono grandi come salotti. Settecento metri quadrati di sfarzo barocco e richiami veneziani, di mosaici di ogni colore e marmi di tutte le sfumature, con i tappeti coordinati, le poltroncine a contrasto, le boiserie, i tromp-l’oeil, gli enormi lampadari di Seguso, le stoffe di Bevilacqua, gli specchi ovunque, le borse esposte come gioielli, gli abiti come in un museo e via via, come in una wunderkammer, fino all’armedietto-scrigno per i calzini da uomo.

Dopo anni di ricerche e sei mesi di restauro, Dolce & Gabbana inaugura una boutique che è una pagina di storia. Nell’ottocentesco Palazzo Torres di via XXII marzo, già di proprietà della famiglia che lo fece costruire, poi ceduto a una società alberghiera, e infine banca, il marchio ha trovato quel che cercava, ossia un edificio che avesse un’anima e una location che non avesse rivali.
Nel palazzo sono stati salvati e restaurati gli affreschi al primo piano, lo splendido pavimenti in marmo dell’ingresso, il soffitto ligneo, secondo le direttive dell’architetto americano Eric Carlson, dello studio Carbondale, che ieri controllava tutto, dalla nicchia-gioielleria con le stelle che ricordano la Torre dell’Orologio al pomolo delle porte.
L’apertura della boutique - sabato dalle 18 soft opening in vista di fine giugno o di settembre durante la Mostra del Cinema - sembra destinata a rafforzare il legame dei due stilisti con Venezia che proprio in occasione della Biennale hanno annunciato la decisione di sponsorizzare il prossimo Gala di Save Venice che, a fine giugno, porterà in laguna ospiti da tutto il mondo per una quattro giorni di celebrazioni con lo scopo di raccogliere fondi per i lavori di restauro della città. E fin da subito, solo nella boutique veneziana, è in vendita il foulard limited edition dedicato a Venezia: una parte del ricavato andrà ai comitati Venetian Heritage e Save Venice.
«Arrivare in laguna è come fare un viaggio in uno dei luoghi più speciali della nostra Italia. Abbiamo trovato palazzo Torres a pochi passi da piazza San Marco, una ex banca, ed è diventato per intero parte del nostro mondo, non trasformando nulla, ma mantenendo ciò che la storia ha costruito. I muri, i mosaici e i soffitti di quel palazzo sono stati per noi la base per costruire il bello e il nuovo - spiegano i due stilisti - Quello che vogliamo trasmettere con la nostra nuova boutique è l’armonia tra la storia, da cui tutto nasce, e la contemporaneità, raccontata attraverso le lavorazioni degli artigiani veneziani».
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