Dalla Misericordia a Tokyo: “La Traviata” vestita da Nicolao

Il titolare dell’atelier ha realizzato i 120 costumi dell’opera che andrà in scena a fine mese in Giappone. Oltre 600 metri di seta e 300 di merletto francese

VENEZIa. Stefano Nicolao veste la Traviata che a fine mese va in scena a Tokyo: ennesima conferma di quanto sia amato in Giappone l’Atelier che si specchia sul canale della Misericordia. I costumi per la “Traviata”, realizzati a Venezia, sono già in Giappone.

Stefano Nicolao ha già provveduto alla prova per protagonisti e il coro. Dopo qualche giorno di riposo in occasione delle feste natalizie trascorsi in laguna, Nicolao è in procinto di ritornare a Tokyo per completare le prove in teatro.

L’opera è in programma il 25-26-27 gennaio al Teatro Bunka Kaikan di Tokyo ed è messa in scena per conto della Japan Opera Foundation con cui il costumista veneziano collabora da anni.



«Attraverso la grande collaborazione con il costumista Alessandro Ciammarughi e il regista Jun Aguni ho anche fatto conoscere al Giappone, a OsaKa e Tokyo le realizzazioni per “Falstaff”, “Racconti di Hoffmann”, “Rigoletto” e “Un Ballo in Maschera”, tutte produzioni accolte con grande apprezzamento di pubblico - spiega Nicolao - Per la Traviata è stato necessario realizzare 120 costumi, uniformi e frac ottocenteschi per i ruoli maschili e costumi della metà dell’ottocento per i ruoli femminili. Il tutto ha richiesto l’utilizzo di più di 600 metri di taffetas serico comasco e quasi 300 metri di merletto francese».

Oltre alla sapiente arte delle maestranze dell’Atelier e di Nicolao, i costumi sono arricchiti con altro materiale prodotto a Venezia. Infatti le decorazioni e le applicazioni a ricamo dei costumi sono state realizzate con conterie di vetro veneziano. Anche per gli abiti maschili le lane, le sete e i cotoni sono tutti made in Italy.


Spiega Nicolao: «È stato un grande impegno anche perché ero reduce dalla produzione di circa 200 tra costumi e accessori per il balletto “Mata Hari” commissionato dal Korean National Ballet che ha debuttato poco prima a Seoul, artefici del successo gli italiani: Carla Ricotti costumista, conosciuta anche a Venezia per aver più volte firmato i costumi per La Fenice, splendide poi le coreografie di Renato Zanella».

Tra le due produzioni l’Atelier si è occupato della realizzazione dei costumi per i protagonisti di Boheme per il Teatro Massimo di Palermo, i costumi sono di Francesco Zito e la regia Mario Pontiggia. Sempre a Cannaregio sono stati realizzati anche i costumi per i protagonisti di Madama Butterfly a firma Patricia Toffoutti per la nuova produzione del Teatro Pergolesi Spontini di Jesi. Tutto è stato realizzato nel laboratorio ospitato nei mille metri quadri dell’Atelier che quando è nato era ospitato a Santa Margherita.

I costumi per la Traviata è l’ennesima conferma di come Venezia riesca a produrre arte che viene esportata in tutto il mondo. È una Venezia che esiste. —
 

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