Bomboniere d’artista Capolavori in miniatura

Fino al 10 giugno a Palazzo Loredan sono in mostra 400 piccoli capolavori dell’arte vetraria di Murano: sono le “Bomboniere d’artista”, dagli anni Venti del Novecento a oggi

Fino al 10 giugno, Palazzo Loredan in campo Santo Stefano a Venezia ospita la mostra Miniature di vetro. La bomboniera d’artista, circa quattrocento bomboniere in vetro, vere opere d’arte più simili a gioielli che a soprammobili. Sono pezzi mai esposti al pubblico, provengono tutti da collezioni private (il nucleo centrale è la collezione Pezzoli di Milano) e in poche vetrine riassumono un’intera enciclopedia dell’arte vetraria muranese dagli anni Venti del Novecento fino ai giorni nostri.

la bomboniera come dono degli sposi risale alla fine dell’Ottocento (la prima scatolina d’argento con confetti fu fatta in occasione del matrimonio di Vittorio Emanuele III con Elena di Montenegro), ma è negli anni Venti del Novecento che a Murano si attesta la produzione di bomboniere in vetro artistico, con i più grandi maestri vetrai intenti a riprodurre in oggetti minuscoli stili e tecniche delle opere di grandi dimensioni. E’ così che i Fratelli Toso iniziano a tenere in catalogo piccolissimi vasi a murrine e altre storiche vetrerie creano vasi veronesi in sedicesimo, coppette soffiate in stile antico e mini “coppe Barovier”.

Il fenomeno poi esplode negli anni Trenta: le ditte di Murano si affermano in tutto il mondo con lo stile Novecento, forme plastiche e scultoree, grossi spessori, superfici iridate o a inclusione di bollicine. Carlo Scarpa, allora direttore artistico della vetreria Cappellin, firma alcune delle bomboniere più belle in mostra. Il vetro di Murano va di moda, campeggia nelle riviste specializzate di architettura e design. La bomboniera in vetro diventa un regalo prestigioso che entra prepotentemente nelle case degli italiani come oggetto di arredamento.

Altra svolta negli anni Cinquanta: la rinascita economica porta una ventata di creatività. La conchiglia, discendente della cornucopia, è declinata in ogni sorta di variazione. Venini esordisce con gli straordinari “fazzoletti” disegnati da Fulvio Bianconi, di cui sono esposti una ventina di esemplari dai monocromi ai policromi: un colpo d’occhio imperdibile.

Come imperdibili sono le teche che contengono il tesoro “domestico” di Lino Tagliapietra, l’artista forse più noto a livello internazionale. Decine di bomboniere che il maestro ha realizzato negli anni solo per scandire i momenti gioiosi della sua famiglia: nozze, battesimi, comunioni, cresime, cene di Natale.

La mostra, curata da Rosa Barovier Mentasti, Sergio Pezzoli e Cristina Tonini, è promossa dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia, che prosegue nella sua opera di promozione e studio del vetro artistico di Murano.

Si visita fino al 10 giugno, tutti i giorni tranne il martedì, dalle 10 alle 18 (apertura straordinaria 24 aprile e 1 maggio).

Il biglietto intero costa 5 euro, ridotto 3.

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