“Baruffe in calle”, così Chioggia diventa un irresistibile palcoscenico

Il clamoroso successo dello spettacolo sold out da ventidue anni che coinvolge l’intera città e affascina anche i turisti

CHIOGGIA.  Ventidue anni di tutto esaurito. Le “Baruffe in calle”, rivisitazione del successo goldoniano per la regia di Pierluca Donin, tornano in scena a Chioggia, dall’1 al 5 agosto, con un successo già assicurato dalle prevendite che in pratica si sono chiuse poco dopo l’apertura. I biglietti, ambitissimi, vengono fermati addirittura l’anno prima per assicurarsi il posto nella stagione successiva.

La chiave del successo è in uno spettacolo che coniuga teatro, musica, danza, enogastronomia e valorizzazione del territorio facendo sentire il pubblico dentro la scena. Le Baruffe sono itineranti e si snodano tra calli, rive e campielli di Chioggia facendo diventare la città un immenso palcoscenico in cui prendono vita le storie d’amore, di gelosia e di rivalità delle famiglie di pescatori e delle loro donne. A accendere la trama la famosa contesa sul pezzo di “suca barucca” per la propria promessa sposa. Il sold out a un mese dall’evento pone da anni la domanda sul perché gli organizzatori non aumentino il numero delle serate o il numero di spettatori per ogni data.

«Non possiamo consentire che aumenti il numero di spettatori a serata per ragioni di sicurezza», spiega Donin, regista delle Baruffe e direttore di Arteven, «e per poter garantire la piena godibilità di un evento così particolare. Sono consapevole del fatto che alcuni esercizi commerciali di alcune parti della città coinvolte dall’itinerario soffrano, ma li invito a tenere aperto e inventare qualcosa anche loro sul tema delle Baruffe. Stiamo lavorando a un progetto per rivitalizzare riva Vena che vedrà Goldoni protagonista nel 2019 e sul quale cercheremo l’apporto di tutti i negozianti della zona».

In scena gli attori del Piccolo teatro Città di Chioggia, le danzatrici del gruppo Choreà e i musicisti del Quartetto Palladiano. Il ritrovo è alle 20.15 all’isola di San Domenico dove arrivano le barche con i pescatori dopo giorni in mare. Per il secondo atto gli spettatori vengono accompagnati nel giardino di palazzo Grassi dove si tiene la famosa scena dell’udienza col “cogitore” e per l’ultimo in fondamenta canal Vena, davanti il ponte della pescheria. Dopo l’epilogo, un momento di convivialità, dietro la pescheria, dove assaporare i prodotti tipici del territorio accompagnati dalle bollicine. Alla fine di ogni replica il pubblico, anche quello straniero, se ne va sentendosi un po’ più “chioggiotto”. Meglio assicurarsi gà una "poltrona" per lo spettacolo del 2019. 
 

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