Zona stazione al buio riparato il black out

Riparato il guasto che aveva tolto l’illuminazione pubblica nella zona della stazione ferroviario. A causare il black out un corto circuito sul quadro elettrico che regola la zona, risolto ieri...
DEPOLO FOTO GAVAGNIN SAN DONA DI PIAVE FACCIATA ESTERNA STAZIONE FERROVIARIA DA DOVE MANCA L'OROLOGIO -
DEPOLO FOTO GAVAGNIN SAN DONA DI PIAVE FACCIATA ESTERNA STAZIONE FERROVIARIA DA DOVE MANCA L'OROLOGIO -

Riparato il guasto che aveva tolto l’illuminazione pubblica nella zona della stazione ferroviario. A causare il black out un corto circuito sul quadro elettrico che regola la zona, risolto ieri mattina dai tecnici Enel dopo numerose segnalazioni dell'improvviso punto nero dell'illuminazione pubblica da parte dei residenti di via Venezia, laterale di via Baron, viale principale di accesso alla stazione collegato a via Sabbioni, al buio come via Ungheria Libera, via Verdi e via Ereditari.

«Il lampioni che illuminano la zona della stazione», hanno commentato i residenti, «erano spenti da alcuni giorni tanto che i pendolari che arrivavano la sera ormai lo sapevano e utilizzavano le torce elettriche per tornare a casa a piedi. Oltre a via Baron», spiegano i residenti, «era al buio in tutta la sua lunghezza anche via Venezia e parte di via Ereditari, che si prolungano in zona fiera fino alla perpendicolare via Pralungo arrivando a lambire l’area dello stadio comunale. Si tratta di una vasta zona che è molto frequentata tutta la giornata da passeggeri e pendolari che salgono e scendono dai treni, mentre la sera diventa ancora più pericolosa perché zona di saccheggio e bersaglio dei ladri di biciclette e dei topi d’auto. L’aggravante è che in questo periodo fa buio presto e se questa zona rimane celata dall’oscurità come è accaduto durante le festività può attrarre ulteriori malintenzionati. Il paradosso», ironizzano, «è che proprio in quella zona rimasta senza illuminazione pubblica ci sono gli uffici della sede centrale dell’Enel e chissà cosa hanno pensato passandoci davanti i tanti pendolari che ormai si portavano da casa le torce elettriche per percorrerla a piedi al calar del sole».

Francesco Macaluso

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