Zona rossa, varchi e blocchi di cemento

Entra in funzione il dispositivo anti terrorismo: controlli a campione, squadre speciali, area interdetta al transito
Di Francesco Furlan
Interpress/Gf.Tagliapietra. Venezia 29.01.2016.- Il ministro Dario Franceschini all'Accademia delle Belle Arti accolto dal comitato "no grandi navi".
Interpress/Gf.Tagliapietra. Venezia 29.01.2016.- Il ministro Dario Franceschini all'Accademia delle Belle Arti accolto dal comitato "no grandi navi".

Sei varchi d’accesso disegnano una zona rossa intorno al palazzo della Mostra, controlli a campione che oggi si faranno ancora più serrati e blocchi di cemento per tenere alla larga auto o furgoni - e allontanare lo spettro di un attentato come quello dello scorso 14 luglio a Nizza sulla Promenade des Anglais.

Sul fronte della sicurezza si presenta così la mostra del Cinema di Venezia ai tempi della minaccia del terrorismo internazionale di matrice jihadista. Un piano messo a punto nelle scorse settimane negli incontri tra il prefetto Domenico Cuttaia e il questore Angelo Sanna - ieri mattina era anche lui al Lido - e che prende a modello l’organizzazione già sperimentata nel corso degli ultimi mesi in tre occasioni: a novembre per il funerale di Valeria Solesin che si tenne in Piazza San Marco alla presenza dei rappresentanti delle tre religioni, a dicembre per l’apertura della Porta Santa alla Basilica di San Marco, a febbraio per i giorni più caldi del Carnevale quando ai turisti che entravano a Piazza San Marco venne chiesto di alzare la maschera per farsi riconoscere.

Come in quelle occasioni obiettivo della polizia è la creazione di quella che i poliziotti chiamano “zona sterile” e quindi al sicuro da qualsiasi tipo di minaccia. A differenza dei dispositivi di sicurezza allestiti per l’area di San Marco per la mostra del Lido questura e prefettura hanno dovuto fare i conti con un’isola, il Lido, in cui possono circolare anche le auto. Ecco spiegata la decisione di installare i blocchi di cemento ai sei varchi d’accesso che impediscono l’accesso ai mezzi, se non transitando a passo d’uomo, e obbligano le persone a fare uno zigzag per accedere e arrivare, dopo i controlli da parte della polizia, all’area della mostra e del red carpet, dove ogni anno si accalcano centinaia di fan alla ricerca di una foto, di un autografo o di una stretta di mano. I varchi si trovano in via Dardanelli, sul lungomare Marconi, all’altezza di piazza Fiume e di via Emo, in via Morosini e in via Candia. Il transito delle auto nella zona rossa è consentito solo per i residenti nelle strade all’interno del perimetro, che vi potranno accedere però solo con veicoli di proprietà, e solo per parcheggiarli nel box e nei posti auto privati.

E il passaggio sarà comunque consentito solo con il pass rilasciato dai vigili urbani. Chi ha amici all’interno della zona rossa sappia che, se vorrà andare a trovarli, dovrà lasciare l’auto a distanza, e proseguire a piedi. Disagi che questura e prefettura hanno cercato di limitare ma che sono necessari per poter garantire la sicurezza della Mostra del Cinema. Ieri per i curiosi che già si avvicinavano all’area della mostra sono scattati una serie di controlli a campione, controlli che saranno intensificati oggi, per il giorno dell’inaugurazione alla quale non parteciperà - come invece previsto in un primo momento - il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a causa del lutto che ha colpito l’Italia per il terremoto che ha provocato quasi 300 vittime tra Lazio e Marche. Ci sarà invece, oggi e domani, il ministro della Cultura, Dario Franceschini.

In campo alla mostra del Lido anche la speciale squadra anti-terrorismo, e un massiccio impiego di forze dell’ordine, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, che può contare anche sul supporto di reparti arrivati da fuori città, per un totale di circa il 40% di uomini in più rispetto alle precedenti edizioni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia