Zona industriale degradata «Piazzole a pagamento»
Nomadi nella zona industriale.Dopo l’estate tornano le tensioni sulla presenza di carovane nell’area divisa tra San Donà e Noventa. Quando se ne vanno, solitamente dopo 24 ore, resta la scia dei rifiuti e i danni cagionati dalla loro permanenza. Nei giorni scorsi sono tornate roulotte e camper e subito i residenti e soprattutto le imprese della zona hanno nuovamente alzato la voce. Ormai è chiaro che questa emergenza deve essere affrontata unitamente tra le amministrazioni comunali di San Donà e Noventa, tra le quali, assieme a Musile, è stato consolidato il distretto di polizia locale proprio da pochi giorni.
La zona industriale molto vasta è stata scelta da tante carovane di passaggio, non senza disagi, come nel caso dell’impiego degli idranti. Senza parlare dei rifiuti lasciati. Da San Donà, il vice sindaco e assessore alla sicurezza, Luigi Trevisiol, annuncia: «Chiuderemo il parcheggio per impedire che tornino, creeremo degli ostacoli che blocchino l’ingresso. Purtroppo non ci sono altri mezzi, anche perché la legge consente di fermarsi 24 ore. Loro arrivano, gli viene notificata l’ordinanza e poi se ne vanno regolarmente lasciando un immondezzaio».
Il sindaco di Noventa, Alessandro Nardese, appare perplesso: «Purtroppo la chiusura dei parcheggi e delle aree di sosta non è sempre efficace. Piuttosto la proposta di Fratelli d’Italia, che ha pensato a delle piazzole di sosta attrezzate e che prevedano un pagamento per le utenze, può essere presa in considerazione». Fratelli d’Italia era tornata con il circolo locale ad affrontare la situazione nomadi nella zona industriale di San Donà e Noventa proprio nelle settimane scorse, dopo aver partecipato in primavera alla raccolta dei rifiuti nell’area per protestare contro la situazione di degrado che veniva sempre lasciata alla partenza delle carovane.
«Se sei nomade», propongono i Fratelli d’Italia, «ti attrezzo delle piazzole di sosta temporanee e video sorvegliate, in una zona isolata, dove tu arrivi, ti agganci, paghi la luce, il gas e tutto quello che devi pagare come fa qualunque italiano. Ti lasciamo passare nella nostra città solo pochi giorni, perché sei nomade e quindi non devi stazionare».
Giovanni Cagnassi
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