Zoggia contro i “registi degli esposti”
JESOLO. Non un volgare risarcimento, ma la tutela dell’immagine del Comune. Che è un po’ la stessa cosa, edulcorando la pillola. Il sindaco, Valerio Zoggia, ha voluto in ogni caso precisare i termini dell’incarico al legale Pierpaolo Alegiani dopo l’esposto dei residenti e operatori di piazza Mazzini sui problemi di musica troppo alta e ordine pubblico rivolti all’amministrazione. Si è parlato di un risarcimento da 1 milione di euro, di “lista di proscrizione” di chi ha sottoscritto petizione ed esposto, e di pagamenti di tasca propria.
È chiaro che il Comune non andrà a cercare uno per uno i firmatari della petizione, oltre 400, casa per casa, ma qualcuno dovrà rispondere se sarà valutato un danno in relazione all’esposto. «Siamo di fronte a voci ingiustificate che nulla hanno a che vedere con la realtà», dice il sindaco Zoggia, «l’incarico all’avvocato Pierpaolo Alegiani è riferito agli articoli comparsi sulla stampa il giorno 13 maggio 2015, in cui si leggeva che per i fatti di piazza Mazzini sarebbe stato presentato alla Procura della Repubblica un esposto a carico del Comune di Jesolo, nel quale si ipotizzerebbero i reati di omissione d’atti d’ufficio e di abuso d’ufficio. Di fronte all’enormità di queste accuse si è reso necessario incaricare un legale per svolgere le necessarie azioni a tutela dell’immagine del Comune. È altrettanto evidente, inoltre, che l’azione del Comune non riguarda i cittadini che hanno legittimamente esercitato il proprio diritto a presentare una petizione, ma solo chi ha posto in essere accuse ingiustificate ipotizzando reati mai commessi».
«Sono stanco», conclude amareggiato, «di dover constatare che siamo di fronte all’ennesima notizia distorta, causa di continui danni anche all’immagine del Comune: invito i cittadini a effettuare le proprie valutazioni chiedendosi a chi può giovare tutto questo, riservandomi ulteriori azioni».
Ma le opposizioni incalzano: «La richiesta di danni all'immagine di Jesolo ad operatori e cittadini che avevano avanzato le loro legittime pretese all'autorità giudiziaria”, dice Lucas Pavanetto di Jesolo Bene Comune, “si può definire una inutile arma di distrazione di massa. Questo provvedimento unito al piano contro i rumori approvato a stagione inoltrata è il risultato dell'incapacità di gestire l’ annosa questione. Ricordiamo che se la magistratura é intervenuta è perché l'amministrazione comunale non è in grado di gestire la situazione sul proprio territorio». (g.ca.)
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