Zeolite-Reckitt Benkiser compromesso a Roma
MIRA. Il ministero del Lavoro redigerà una proposta ad hoc per trovare una soluzione alla vertenza Zeolite. Una proposta che, di fatto, sarà un compromesso fra le richieste di Zeolite srl e quelle di Reckitt Benckiser e permetterà una separazione fra le utenze in modo che non sorgano più problemi come quelli che hanno portato alla messa in mobilità di 40 operai da ormai un mese e mezzo.
A spiegarlo, dopo un incontro tenutosi ieri a Roma è Davide Stoppa della Filctem Cgil. «La situazione potrebbe volgere al meglio», dice Stoppa, «se le parti acconsentiranno di arrivare ad un compromesso che vedrà Zeolite separare il trattamento delle acque e Reckitt andare incontro con spese proprie a questa operazione anticipandole. Il Ministero, infatti, con il dirigente Castano, ha spiegato chiaramente che ci dovrà essere uno sforzo da parte di entrambe le parti per salvare una realtà produttiva, dove lavorano 40 dipendenti e se questo non succedesse ci sarebbe una grave responsabilità per la perdita di 40 posti di lavoro. Nel frattempo ci dovrà essere immediatamente da parte di Zeolite la separazione delle utenze a livello elettrico e la voglia di dimostrare seriamente la volontà di rendersi autonomi sul trattamento delle acque. Ovviamente, vista la spesa davvero pesante, ci aspettiamo da parte di Reckitt una anticipazione iniziale di parte delle spese che poi saranno ripagate».
Zeolite srl produce a Mira zeolite (un allumino silicato cristallino), polimeri (policarboxilati) e silicati solubili e si trova all’interno dell’area dell’ex Mira Lanza. La situazione si è complicata sempre più a causa di un contenzioso sul pagamento delle bollette energetiche fra aziende fino a costringere Zeolite a chiudere e a mettere in mobilità tutti i dipendenti. Il Tribunale di Venezia, poi, ha dato ragione, qualche settimana fa, a Reckitt rigettando il ricorso di Zeolite contro il blocco dei camion messo in atto dalla multinazionale del detersivo.
Alla riunione a Roma erano presenti il sindaco, Alvise Maniero, e Mattia Losego, funzionario regionale dell’Unità di crisi del lavoro. Con le parti che sono state ascoltate dal ministero c’erano anche un gruppo di dipendenti e rappresentanti delle Rsu. Se la situazione non si sbloccasse, i sindacati e i dipendenti annunciano altre manifestazioni di sensibilizzazione e protesta. Solo una settimana fa infatti i dipendenti sono saliti sopra la fabbrica ormai chiusa.
Alessandro Abbadir
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