Zelarino, quasi pronta la grande chiesa degli ortodossi rumeni

Completati gli allacciamenti e i lavori di tinteggiatura Padre Avram: «Saremo felici di aprire nel giorno di Pasqua»

ZELARINO. Una struttura che si staglia solitaria a lato di via Paccagnella, sullo sfondo del centro abitato di Zelarino. Proseguono i lavori per la realizzazione della nuova Chiesa ortodossa di Santa Lucia. Da poco è stata completata la dipintura della facciata e di tutta la superficie esterna della struttura, che ora appare lucente e maestosa. Ci vorrà ancora del tempo perché le porte della chiesa aprano ai fedeli, soprattutto rumeni e moldavi di lingua rumena. Devono infatti ancora essere completati alcuni interventi per rendere completamente agibile la struttura. «Sono arrivati i marmi che verranno collocati sul marciapiede, sulla base della chiesa, sulla piazzetta antistante e sulle scale -spiega Padre Avram Matei, decano di tutte le parrocchie ortodosse del Triveneto- i lavori per la loro posa inizieranno domani». Non sono gli unici lavori in programma per completare la chiesa e l’area che la circonda. «Poi dovremo realizzare una piccola strada che entri nel cortile, verrà fatto il parcheggio e il recinto che circonderà la chiesa» continua Padre Matei.

Insomma, i lavori proseguono, dopo che a dicembre, grazie a un permesso speciale concesso per l’occasione, la chiesa era stata aperta per celebrare una doppia liturgia nel giorno dedicato alla martire cristiana a cui la chiesa è votata. Dopo la liturgia, le porte della struttura erano state nuovamente chiuse, per consentire il proseguo dei lavori necessari. In questi mesi sono stati fatti passi avanti. Oltre alla dipintura, spiega Padre Matei, «sono stati completati i lavori sull’ascensore». La chiesa si sviluppa su due livelli. Il piano superiore, più ampio, verrà destinato al tradizionale pranzo dopo la funzione. Non solo, avendo due piani sarà possibile celebrare due funzioni nella stessa giornata: secondo la religione ortodossa, infatti, non è possibile fare più di una messa al giorno sullo stesso altare. La chiesa è stata pensata soprattutto per i fedeli residenti a Mestre, anche perché a Venezia è già presente una parrocchia che si trova a Rialto. Sono gli stessi fedeli che con le loro offerte hanno finanziato interamente la costruzione della struttura e che ora aspettano l’apertura. «Abbiamo molti praticanti che contribuiscono -conclude Padre Matei- Aspettano l’apertura, ma tutti noi vogliamo che le cose vengano fatte bene: non abbiamo fretta. Ci piacerebbe riuscire ad entrare per Pasqua». —

Matteo Riberto

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia