Zappalorto, piano con le forbici: dimezzate le società partecipate

Dovrebbero passare da 40 a 19 entro fine anno, anche se le delibere spetteranno al nuovo sindaco. Actv sarà fusa in Avm, sarà ceduta anche Venezia Spiagge, via i Cda di Ames, Ive, Venis, Vela e Pmv
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 18.07.2014.- Primo Consiglio Comunale del Commissario Vittorio Zappalorto. Cà Farsetti.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 18.07.2014.- Primo Consiglio Comunale del Commissario Vittorio Zappalorto. Cà Farsetti.

VENEZIA. Da 40 a 19. Dovrebbero essere più che dimezzate entro la fine dell’anno le aziende partecipate del Comune di Venezia in base al Piano di razionalizzazione appena approvato dal commissario Vittorio Zappalorto, secondo quanto richiesto dalla Legge di stabilità 2015. Il Piano, già inviato alla Corte dei Conti e traccia un piano di azioni su tutte le 40 società partecipate in via diretta ed indiretta dal Comune, riservando alla prossima Amministrazione l’adozione delle conseguenti delibere attuative. L’occhio con cui Zappalorto e anche il subcommissario al Bilancio Vito Tatò hanno stilato il Piano è anche quella di una riduzione dei costi e di un aumento dei risparmi sulle partecipate, pur senza mettere in pericolo i posti di lavoro. Per le società interamente controllate dal Comune, prevista l’aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica, eliminando mediante operazioni di fusione le partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe a quelle svolte da altre società partecipate. Prevista pertato l’incorporazione di Actv in Avm, l’azienda veneziana della mobilità, aprendo così la capogruppo anche a soci già presenti in Actv come ad esempio il Comune di Chioggia, pur conservando la maggioranza. Ames, Insula, Venis e Vela - società che prestano servizi pubblici locali o strumentali all’amministrazione comunale - saranno mantenute da Ca’ Farsetti, aprendone il capitale alla Città metropolitana ed ai Comuni del suo territorio. Dismesse invece le società non indispensabili per le esigenze del Comune. Prevista la cessione del 51 per cento in Venezia Spiagge, previa proroga della sua concessione. Sarà attuato inoltre il coordinamento delle società operanti nello stesso settore, Si rafforza il ruolo di Capofila delle società immobiliari affidato ad Ive - l’Immobiliare veneziana - a cui verrà conferita la quota del Comune in Vega Scarl. Per contenere i costi, replicando quanto già fatto in Ames, Ive, Venis, Vela e Pmv, il Consiglio di Amministrazione sarà sostituito da un Amministratore Unico anche in Insula, Casinò municipale venezia (Cmv) e Casinò Meeting & Dining Services. Un contenimento dei costi sarà realizzando anche integrando le strutture informatiche e di comunicazione delle varie aziende partecipate. Per Veritas è stato recepito il Piano di razionalizzazione delle sue partecipazioni che prevede una sensibile riduzione del numero delle società controllate. E’ poi prevista l’uscita del Comune di Venezia dal GEIE Marco Polo System, la cui principale attività di gestione del complesso di Forte Marghera viene trasferita alla costituenda Fondazione. Infine è programmata la cessazione per dimissione o liquidazione di tutte le residue partecipazioni di minoranza, comprese quella nell’aeroporto Nicelli, ad eccezione solamente della quota simbolica nella Mag Venezia. Per quanto riguarda le sorti del Casinò il Piano riserva alla prossima Amministrazione Comunale ogni eventuale decisione se riprendere il progetto dell’affidamento a terzi della gestione, oppure se proseguire nella gestione diretta in capo ad una società interamente controllata dal Comune, oppure ancora se optare per una soluzione intermedia che, fermo restando il controllo societario pubblico, apra il capitale ad un operatore privato in grado di apportare risorse economiche e professionali e di inserire la casa da gioco in un network internazionale. In questa fase comunque l’Amministrazione sostiene il piano di Rilancio e riequilibrio predisposto dal management, in corso di finale definizione, anche con la disponibilità ad aumentare il compenso della casa da gioco in misura pari ai risparmi conseguiti sul costo del lavoro.

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