Zappalorto lascia con l’elogio ai dirigenti
VENEZIA. “Combattuto” dai dipendenti, apprezzato dai dirigenti. L’ultimo saluto del commissario straordinario del Comune Vittorio Zappalorto - prima del passaggio di consegne al nuovo sindaco Luigi Brugnaro - è stato lunedì 15, con i direttori e i dirigenti dell’amministrazione, che lo hanno affiancato anche nella difficile e impopolare operazione di chiusura in pareggio del bilancio, con i pesanti tagli che hanno colpito anche i dipendenti comunali, con il blocco della retribuzione variabile,
«Ho voluto salutarvi», ha detto ieri Zappalorto, «prima dell'imminente conclusione del mio mandato. In questi mesi mi sono sempre più convinto che la dirigenza è la spina dorsale che tiene in piedi questo Comune. Voi siete stati fondamentali per l’azione del commissario e sono certo che lo sarete anche per l’azione del nuovo sindaco. Siete persone che devono essere valorizzate sempre di più, che lavorano bene e con coscienza e che sanno interpretare i bisogni della città». Ha concluso il commissario, prima del saluto finale del direttore generale Marco Agostini: «La città può migliorare nella misura in cui la politica sa ascoltare e rispettare la vostra opinione e i vostri consigli». Sapremo presto se anche Brugnaro la pensa così, ma intanto Zappalorto gli ha lasciato in eredità alcune partite aperte su cui il nuovo sindaco dovrà prendere rapidamente delle decisioni.
Società partecipate. La cura Zappalorto, affidata per l’applicazione a Brugnaro, prevede che le società partecipate o controllate dal Comune siano ridotte dalle attuali 40 a 19, con decisioni significative, come la fusione di Actv in Avm, l’azienda veneziana per la mobilità che secondo i calcoli del subcommissario Tatò dovrebbe fruttare almeno un milione e mezzo di risparmi annui a Ca’ Farsetti per l’eliminazione di “doppioni” nelle funzioni e negli uffici. Sta al nuovo sindaco portare avanti la riorganizzazione entro l’anno, come chiede anche il Governo.
Il caso Casinò. Il problema più difficile da affrontare riguarda la Cmv spa, la società patrimoniale del Casinò, strutturalmente in perdita, dopo che la parte del gioco - e i relativi incassi - sono stati affidati alla nuova società creata a questo scopo. Zappalorto l’ha ricapitalizzata già due volte quest’anno per evitarne il fallimento, che trascunerebbe con sé anche il Comune, visti i debiti accumulati che ricadrebbero su Ca’ Farsetti e i crediti inesigibili da parte dell’Amministrazione. La strada indicata da Zappalorto è quella del reprimento di un nuovo socio privato specializzato nel gioco, o quella di vendite patrimoniali che abbbattano i debiti, ad esempio con la cessione dei terreni edificabili del Quadrante di Tessera. A Brugnaro, ancora una volta, la scelta, da prendere entro settembre.
I tagli alla spesa sociale. Anche su questo punto, Zappalorto-Tatò hanno lasciato al nuovo sindaco un’indicazione precisa. «In questi anni il Comune di Venezia - hanno spiegato - si è sobbarcato volontariamente e meritoriamente per garantirne un migliore livello, spese di assistenza - come quelle per i disabili - che sono invece obbligatoriamente a carico dell’Asl 12. Ora questo, con la situazione di bilancio dell’amministrazione, non è più possibile, perciò questi servizi devono tornare a carico dell’Asl». La risposta, ora, tocca a Brugnaro.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia