Zappalorto e Agostini assediati, esplode la rabbia dei dipendenti
VENEZIA. Assedio a Ca’ Farsetti, con il commissario straordinario Vittorio Zappalorto e il direttore generale del Comune Marco Agostini “aggrediti” ieri pomeriggio in Municipio da un folto gruppo di dipendenti comunali letteralmente inferociti per i tagli agli stipendi decisi dal funzionario prefettizio che governa Ca’ Farsetti. A proteggere a fatica Zappalorto e Agostini dall’ira dei comunali al di fuori della Sala Giunta, dopo il breve consiglio comunale di ieri pomeriggio, vigili urbani e agenti della Digos, che hanno consentito dopo molti sforzi e spintoni e un autentico cordone protettivo ai due responsabili attuali del Comune di barricarsi nel loro ufficio, mentre i comunali cercavano addirittura di “imprigionarli” con i tavoloni di rappresentanza spostati velocemente dal centro della stanza per creare una gabbia intorno ai due dirigenti, oggetto di violente contestazioni, con una continua richiesta di dimissioni in particolare per Agostini, votata anche all’unanimità per acclamazione dall’assemblea generale tenutasi a fatica al mattino nell’aula consiliare di Ca’ Farsetti, con il grosso dei comunali però rimasti al piano inferiore, per i limiti di capienza e di sicurezza degli spazi, che non consentono più di 120 persone contemporaneamente.
L’epilogo di una giornata campale a Ca’ Farsetti che potrebbe avere anche conseguenze penali per parte dei contestatori, visto che la Digos starebbe procedendo alla loro identificazione anche attraverso fotografie e filmati. Una giornata iniziata con il presidio di sindacati e dipendenti sin dal primo mattino e per tutta la giornata nell’androne di Ca’ Farsetti. Proseguita con l’affollatissima e convulsa assemblea generale, con un migliaio di partecipanti, che dopo tensioni e contestazioni con vigili e Digos ha visto la folla alla fine dividersi tra chi è riuscito a salire in aula e chi è rimasto nell’androne di Ca’ Farsetti a seguirla attraverso gli altoparlanti. E conclusa poi, appunto, con la violenta contestazione a Zappalorto e Agostini seguita al Consiglio comunale e acuita anche dall’indisponibilità dei responsabili del Comune a incontrare sindacati in presidio e contestatori.
All’uscita dalla Sala Giunta il commissario e il direttore generale del Comune hanno trovato un “tappeto” di dipendenti comunali stesi sul pavimento per impedire loro di passare e poi, come detto, la situazione è degenerata, con Zappalorto e Agostini circondati e spintonati fino alla loro messa in sicurezza, tra urla e contestazioni. Il clima a Ca’ Farsetti resta infatti tesissimo e anche i sindacati hanno annunciato di fatto una mobilitazione permanente fino allo sciopero del 22 agosto, per costringere il commissario a tornare indietro dai tagli di 4 milioni di euro alle retribuzioni dei comunali già deciso e che potrebbe non essere sufficienti perché ci sono altri 4 mioioni e mezzo da recuperare. «Non molleremo - hanno detto i sindacati - e il Comune potrebbe chiedere quella dichiarazione di pre-dissesto del bilancio che il Comune di Roma ha già ottenuto, potendo così rientrare in un decennio del disequilibrio accumulato. Non possiamo accettare che un commissario arrivato da Roma faccia solo il ragioniere e tagli per sempre i nostri stipendi. Non vogliamo pagare noi gli errori e le malversazioni di chi ha governato in questi anni la città». Primi effetti dei tagli dei precari all'asilo nido integrato “Piccole Impronte” di San Pietro in Volta, la cui gestione diretta passa ora sotto il controllo del Comune, rinunciando così alle circa dieci persone che vi lavoravano. Ma il clima a Ca’ Farsetti resta elettrico, anche perché Zappalorto non sembra disposto a concedere nulla.
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