Zampa mozzata di capra per la direttrice

Trovata nell’ufficio della responsabile della struttura dell’Asl 12 all’ex scuola Rodari, un gesto che ricorda metodi mafiosi
Di Giorgio Cecchetti
BASCHIERI FAVARO VENETO: IL CENTRO DIURNO DI VIA DELLE MUNEGHE. 16-01-09 LIGHT IMAGE
BASCHIERI FAVARO VENETO: IL CENTRO DIURNO DI VIA DELLE MUNEGHE. 16-01-09 LIGHT IMAGE

Macabra scoperta tre giorni fa per Daniela Costantini, direttrice del Centro diurno psicoterapeutico riabilitativo dell’Asl 12 che si trova nell’ex scuola Rodari a Favaro: quando è entrata nel suo ufficio sulla sedia ha trovato la zampa mozzata di una capra. Messaggio in stile mafioso, visto che è proprio l’organizzazione criminale siciliana a inviare spesso messaggi di morte e minacce attraverso teste o zampe mozzate di cavalli, maiali e capre. Scalpore aveva fatto, ad esempio, tre anni fa la spedizione di una zampa di capra all’allora ministro del Pdl Michela Brambilla che voleva abrogare la caccia in Italia. In quell’occasione non si era pensato alla mafia, bensì a qualche cacciatore incallito arrabbiato. Naturalmente della scoperta fatta negli uffici di via delle Muneghe a Favaro è stata immediatamente avvisata la Polizia, che ha avviato gli accertamenti e che ha segnalato l’accaduto alla Procura della Repubblica. Nessuno, anche in questo caso, pensa alla mafia, bensì a qualcuno che ha malamente mutuato dall’esempio mafioso, appreso in un film o da una rivista, una pratica macabra per mandare un messaggio alla direttrice Costantini o, attraverso di lei, ai vertici dell’Asl 12. Un segnale da non sottovalutare, comunque, tanto che sarebbero già stati sentiti tutti coloro che operano nel Centro diurno Rodari.

Ancora non ci sarebbe un sospettato, ma di certo è una persona che è riuscita in tarda ora a intrufolarsi negli uffici e a lasciare la zampa di capra, probabilmente acquistata da un macellaio, soprattutto senza farsi riprendere da una telecamera di sicurezza posta all’entrata.

L’anonimo messaggero, dunque, era sicuramente a conoscenza dell’esistenza di quel tipo di controllo elettronico e aveva studiato il modo di aggirarlo per non farsi riprendere, sembra infatti che dalle immagini non si possa risalire al responsabile. Il reato che potrebbe essere contestato è quello di minaccia, ma non è tanto di questo che si preoccupano gli inquirenti, bensì degli sviluppi che questo messaggio potrebbe preannunciare. Anche per questo la prima ad essere stata sentita è stata la dottoressa Costantini. Negli ultimi mesi ad essere in rotta di collisione con le scelte dell’Asl veneziana soprattutto per le scelte che riguardano le strutture di cura della malattia mentale è stata l’Associazione «Orizzonti», che si batte per i diritti dei malati di mente e che ha criticato le riduzioni di personale al Centro di Favaro e il taglio di alcune iniziative. «Noi con i vertici dell’Asl ci confrontiamo», sostiene il presidente di Orizzonti Lucio Bulgarelli, «escludo che qualcuno dei nostri possa centrare con questa storia anche perché non rientra nei nostri comportamenti, nel nostro stile». «Noi protestiamo», prosegue Bulgarelli, «interveniamo, discutiamo, critichiamo, ma questo tipo di cose di certo non le facciamo». «Tra l’altro siamo dalla parte degli animali e non taglieremmo mai la zampa ad una capra» conclude. Per Bulgarelli, comunque, potrebbe trattarsi semplicemente di uno scherzo per la festa di Halloween. I vertici dell’Asl 12 e neppure gli inquirenti l’hanno presa come uno scherzo, ma come un macabro messaggio, anche se per ora nessuno vuole rilasciare commenti o dichiarazioni.

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