Zaia: "Servono regole più severe e maggiori controlli"

Il presidente della Regione sull'incidente in laguna: "C'è un problema di sicurezza da risolvere". Il cordoglio del sindaco Brugnaro
DEPOLO AG.FOTOFILM MONASTIER CASA DI CURA GIOVANNI XXIII°, INAUGURAZIONE NUOVA ALA E REPARTI, IN FOTO LUCA ZAIA
DEPOLO AG.FOTOFILM MONASTIER CASA DI CURA GIOVANNI XXIII°, INAUGURAZIONE NUOVA ALA E REPARTI, IN FOTO LUCA ZAIA

VENEZIA. Regole più severe e controlli più ampi. Li chiede il presidente della Regione Luca Zaia a poche ore dalla tragedia davanti al Lido, costata la vita ai pescatori sessantenni Renzo Rossi e Natalino Gavagnin, centrati da un motoscavo a bordo del quale c'erano quattro giovani veneziani.

"Lo dico da amante del mare e da patentato: servono regole più severe per la navigazione in laguna. Avendo già assistito nel passato anche recente a tragedie come questa, credo si possa tranquillamente affermare che c'è un problema e che va risolto", ha detto il presidente della Regione all'Ansa, "Il mio cordoglio alle famiglie delle vittime. Non entro nel merito delle dinamica dell'incidente, saranno le competenti autorità ad accertare le responsabilità, ma è evidente che, per le caratteristiche del traffico acqueo in laguna e nella città occorrano regole diverse, una maggiore severità nella loro applicazione e controlli più ampi e stringenti". "Così come un motorino non è necessariamente meno pericoloso di una moto di grossa cilindrata", conclude il governatore, "la pericolosità di un natante non si misura sul numero dei cavalli. È necessario invece avere il massimo rispetto delle regole del mare, tenere conto della visibilità e della velocità e di una serie di altri fattori fondamentali per la sicurezza".
 
Il cordoglio di Brugnaro. "A nome mio, della città di Venezia e di tutta la Città Metropolitana esprimo alle famiglie delle due vittime dell'incidente di questa notte, il più sincero cordoglio. Ai feriti arrivi l'augurio di pronta guarigione. Gli inquirenti accertino le responsabilità di quanto accaduto; a noi, oggi, non resta che un pensiero commosso nella speranza che quanto successo non abbia più a ripetersi".

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