Zaia denuncia il degrado di Venezia: «Troppo lassismo, serve linea dura»

Il governatore tira la volata a un possibile candidato sindaco leghista e accusa: «Venezia sta pagando le scelte di chi l’ha governata in passato. Ormai è in mano ai venditori abusivi»
Prandi Valdobbiadene inaugurazione fiera di San Gregorio Luca Zaia
Prandi Valdobbiadene inaugurazione fiera di San Gregorio Luca Zaia

VENEZIA. «Ormai, purtroppo, è di dominio pubblico mondiale il fatto della gente che fa i propri bisogni per strada, la sporcizia, il fatto che il commercio abusivo dilaga. Mi preoccupa questa caduta d'immagine». Lo dice il governatore del Veneto Luca Zaia. «Penso che Venezia stia pagando le scelte delle classi dirigenti che si sono susseguite nel recente passato. Stiamo parlando di una città nelle mani di venditori abusivi stranieri», accusa il governatore.

«Anche la sporcizia e i comportamenti degradanti sono riconducibili al troppo permissivismo». Contro il commercio abusivo, continua l'ex ministro, «bisogna che il Comune decida che non ci devono più essere i “vù comprà”. Qui, invece, picchiano i vigili». E propone: «Ae un sindaco chiama, il comandante dei vigili risponde. Io direi: per sei mesi o un anno lasciamo perdere ogni altra attività non legata alla sicurezza stradale e dedichiamo ogni sforzo contro il commercio abusivo. Con uno che è “quadrato”, la città si riesce a ripulire».

Contro il degrado, continua Zaia, «chiedo rigore e pugno di ferro a tutela della città e dei veneziani. C'è un movimento di popolo che posta immagini e considerazioni che poi fanno il giro del mondo. Mi pongo un quesito: se non ci fossero questi veneziani, chi si indignerebbe di certe cose?».

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