Zaia contro Galan: «Ma chi è Malgara? Io non lo conosco» FIRMA IL NOSTRO APPELLO

Il governatore: «Il caso è aperto. Invito tutti alla prudenza Non si fa la festa di laurea prima di aver finito gli esami»

VENEZIA

«Malgara non lo conosco, non esprimo giudizi su di lui. Di Baratta invece so che ha fatto benissimo il presidente della Biennale. E l’ha portata a un livello di eccellenza internazionale. La vicenda non è conclusa. E inviterei tutti alla prudenza: non si fa la festa di laurea prima di aver finito gli esami”. Ci ha pensato per qualche giorno. E adesso Luca Zaia, governatore leghista del Veneto, dice il suo pensiero sulla nomina annunciata nei giorni scorsi dal ministro Giancarlo Galan per la presidenza della Biennale. “Rispetto istituzionale” per la decisione del ministro. Che però Zaia non condivide affatto.

Ed ecco il messaggio: «Io aspetterei, sarei molto prudente. Il curriculum del nominato dovrà essere esaminato dalle commissioni di Camera e Senato. C’è un iter parlamentare, e dobbiamo rispettare le decisioni del Parlamento». Ma come, il parere delle commissioni Cultura non è soltanto «consultivo»? Zaia prende il fiato: «Non direi, il parere della maggioranza va rispettato, se no si creerebbe un imbarazzo istituzionale. E anche negli ultimi tempi in commissione è accaduto di tutto». Dunque, se le commissioni dovessero bocciare l’indicazione del ministro veneto si tornerebbe punto e a capo? «Zaia sorride: «Non voglio entrare nella mischia. Mi limito a dire che il presidente uscente ha fatto benissimo».

Non è un complimento di rito. Il governatore ricorda come in questi anni Baratta, «persona per bene» abbia governato l’ istituzione culturale «in punta di piedi». «Ha saputo essere defilato», continua Zaia, «non l’abbiamo mai visto sul palco. Ma ha lasciato ampia libertà ai suoi elementi artistici e ai suoi creativi». Una lancia pro Baratta Zaia la spezza anche da leghista. «Abbiamo collaborato bene, ha saputo aprire la cultura anche ai veneti, ha coinvolto tutti. Questo è molto positivo». Uscita in qualche modo prevista, visti i complimenti che lo stesso Zaia aveva portato al presidente durante l’ultima Mostra del Cinema. E il sostegno che la Padania, organo ufficiale del partito, gli aveva insolitamente tributato:«Baratta per sempre» era stato il titolo di un paginone di inizio settembre. Con Baratta anche la presidente della Provincia (leghista) Francesca Zaccariotto.

E il sindaco Giorgio Orsoni, che ha attaccato Galan definendo Malgara «inadeguato». Lei Zaia che pensa? «Orsoni l’ha definito così, forse lo conosce. Io non ho elementi per esprimermi. Ma, ripeto, aspettiamo e vediamo come andrà a finire».

Un giudizio positivo il governatore lo esprime anche su Marco Muller, da molti anni ormai alla direzione della rassegna cinematografica del Lido. «E’ stata un’ottima Mostra, pur con qualche eccezione», specifica il governatore, riferendosi al film sugli immigrati di Crialese, e vi inviterei su questo ad andare a vedere i botteghini. Volevo proiettarlo, ma avrei dovuto scegliere una cabina del telefono....»

Intanto la procedura avviata da Galan è avviata.Si parla anche di un possibile arrivo in laguna, tra i consiglieri di amministrazione della Biennale, di Salvo Nastasi, potente Capo di gabinetto del ministro. Un altro atto di «commissariamento» romano della Fondazione da sempre indipendente? «Questo non mi scandalizza, perché diciamo sempre che il governo deve essere vicino alla Biennale. E poi anche adesso mi pare ci sia un consigliere nominato da Roma, no?» Con molta diplomazia ma la Lega si schiera con Baratta. In commissione i parlamentari del Carroccio potrebbero bocciare l’indicazione del loro alleato Galan. E allora tutto ricomincerebbe daccapo.

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