«Zaia ci deve spiegare il tornado burocratico»

Marcato chiede al presidente veneto di giustificare ai cittadini il caos nei rimborsi regionali
MORSEGO MIRA: ELEZIONI COMUNALI IL CANDIDATO ROBERTO MARCATO 15/04/2007 © LIGHTIMAGE
MORSEGO MIRA: ELEZIONI COMUNALI IL CANDIDATO ROBERTO MARCATO 15/04/2007 © LIGHTIMAGE

MIRA. «Siamo di fronte ad una situazione surreale o demenziale, a seconda dei punti di vista. La giunta regionale ha stanziato 3 milioni per l'emergenza tornado, ma gli obblighi burocratici che ha disposto il commissario straordinario, di fatto impediscono ai cittadini di usufruirne. E quindi il fondo rimarrà totalmente inutilizzato e i cittadini, come hanno già dichiarato, si sentono presi in giro dalla regione». A dirlo è l’ex sindaco di Mira Roberto Marcato, che propone un Consiglio comunale straordinario congiunto per Pianiga Mira e Dolo.

La vicenda aveva infatti indignato tutto il Veneto per la “malaburocrazia” che rivelava, se non il calcolo politico. Alla vigilia di Natale la ragioneria della Regione ha annunciato in pompa magna di aver emesso gli ordinativi di pagamento di tre milioni di euro ai comuni di Dolo, Mira e Pianiga da assegnare ai privati come contributo per il ripristino dei danni causati alle abitazioni a seguito del tornado. Dei tre milioni, circa 111 mila euro vanno al comune di Mira, circa 2 milioni di euro a Dolo e 881 mila euro a Pianiga. «Non so se Zaia sia a conoscenza di ciò che sta accadendo», dice Marcato, «Basti pensare che per chiedere i rimborsi, il commissario impone la certificazione Soa da parte delle ditte che eseguono i lavori sugli immobili privati, una certificazione che non ha nessuna impresa di questo genere, perché riguarda solo quelle che operano per gli enti pubblici o eseguono lavori milionari (come ad esempio la Mantovani). Colpisce che i tre sindaci di Dolo, Mira e Pianiga non siano riusciti a far valere il buon senso. Serve un Consiglio comunale straordinario congiunto dei tre comuni, aperto ai cittadini, con la presenza dei consiglieri regionali, del presidente Zaia e del commissario straordinario, per metterlo di fronte all'evidente assurdità degli obblighi burocrati imposti». (a.ab.)

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