Zaccariotto furiosa con Forcolin «Volevi cacciarmi, ho vinto io»
SAN DONà
«Forcolin voleva eliminarmi, ma lui è morto e io sono risorta». Francesca Zaccariotto ritorna sul proscenio della politica e raggiante si prepara a entrare in consiglio comunale giovedì sera al teatro Astra dopo che ieri Oliviero Leo, candidato a sindaco per FI e civiche, ha annunciato la rinuncia all’incarico di consigliere. Colpo di scena annunciato, così come la presentazione di una squadra di opposizione che vedrà nella Zaccariotto il collante e la portavoce. C’erano infatti anche Alberto Gobbo per FI e Paolo Madeyski a nome delle liste, anche se non saranno in Consiglio. Leo ha preso subito la parola, annunciando che sarà ancora presente e attivo in politica a San Donà dove ha preso casa e si trasferirà.
«La mia candidatura non è stata e non sarà, come qualcuno vuol far credere, un’azione di disturbo o, peggio, di divisione del centrodestra», ha premesso, «che a San Donà, non si è interamente riconosciuto e non si riconosce in un disegno personalistico di chi, da una posizione amministrativa di assoluto prestigio, il vice presidente della Regione, confondendo ruoli di segreteria politica con quelli amministrativi, mettendo in campo tutti i mezzi, esercitando un potere assoluto e senza freni, trasformando la politica in un “mercato” ha frapposto ad ogni ipotesi di disegno politico, di alleanza il proprio disegno feudale. Quello che è sotto gli occhi di tutti è la fotografia di questo disegno delirante di un uomo solo al comando. La Lega in Regione governa con le altre forze di centrodestra e ancora governerà nei prossimi anni con lo stesso presidente Zaia che significativamente, con lungimiranza, ha negato l’utilizzo del suo nome per la costituzione della omonima lista a San Donà. Una Lega che, con dichiarazioni di propri importanti esponenti, dopo aver pazientemente atteso l’esito di questa tornata elettorale, sta cominciando a prendere le distanze da quanto avvenuto nel Veneto orientale, chiedendo al segretario politico provinciale, Tollon, di trarre le conseguenze della disfatta».
Ieri è stato presentato questo progetto politico di ricostruzione del centrodestra a partire dalla Zaccariotto e FI, Leo, ma anche la lista di Madeyski. Se Francesca Pilla, che sarà all’opposizione, rifiuta la Zaccariotto, quest’ultima neppure la prende in considerazione e condanna chi ha diviso invece di unire. Nel gruppo dovrebbe rientrare anche Carlo Patera che aveva appoggiato Pilla al ballottaggio ma era in lista con Leo. Anche lui sarà un’incognita. L’opposizione appare più mai divisa ancora in due fazioni, alla ricerca di una leadership dalla quale ripartire. Tra due anni ci saranno anche le regionali e non è detto che la Zaccariotto non ci pensi, magari anche da candidata presidente. Respinge le critiche di chi, Forcolin sempre, l’accusa di volersi fare la campagna elettorale in consiglio comunale: «Forcolin pensi a se stesso e a cosa ha fatto per diventare sindaco, deputato, vice presidente in Regione. Io sono qui, nella mia città che ho governato per 10 anni a rappresentare la parte amministrativa con impegno ed esperienza. Sono all’opposizione perché la legge lo stabilisce e gli errori sono stati commessi un anno fa. Un vero politico lo si riconosce soprattutto nella sconfitta. Forcolin ha voluto il male di questa città e se i Comuni del Veneto orientale hanno perso dove era forte il centrodestra, c’è sempre una sola regia». —
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