Vtp, lo scontro si sposta in commissione
Massimo Tussardi, presidente di Veneto Sviluppo, convocato in commissione. Dopo giorni di “rumors” e di polemiche è arrivata la convocazione dal presidente della Prima commissione regionale, Marino Finozzi. L’8 giugno il presidente della Finanziaria di Palazzo Balbi dovrà spiegare il “giallo” delle quote Vtp. La prelazione esercitata «per modo di dire».
Perché esiste un patto segreto che prevede la cessione delle quote dalla stessa Veneto Sviluppo alla cordata di privati di Venezia Investimenti.
«Bene, notizia positiva», commenta il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo, «da giorni chiediamo invano sia fatta chiarezza su questa operazione. Ci sono vincoli normativi e di legge da rispettare». Non basta. Perché Pigozzo segnala “l’anomalia” del comportamento dei vertici di Veneto Sviluppo. «Mi hanno scritto che non potevano dare a un consigliere regionale la documentazione perché non poteva essere divulgata. Poi l’abbiamo letta sul giornale...». Ora lo scontro è rinviato all’8 giugno.
Il Pd, ma anche le forze di maggioranza che avevano sottoscritto l’ordine del giorno sulla prelazione, vogliono capire perché quell’indicazione sia stata in qualche modo “aggirata” con l’accordo segreto (Term sheet agreement) firmato dall’amministratore unico di Venezia Investimenti (il gruppo che comprende le compagnie delle crociere Costa, Msc, Royal Caribbean) Alberto Rossi e Veneto Sviluppo.
Allegato anche il piano industriale, elaborato da Venezia Investimenti e anche da Save, la società aeroportuale controllata dai privati del presidente Enrico Marchi. «Dobbiamo impedire che si ripeta l’operazione di privatizzazione dell’aeroporto», dice la capogruppo del Pd in Regione Alessandra Moretti, «quando anni fa la Regione guidata da Giancarlo Galan vendette le quote di Veneto Sviluppo ai privati. Sono importanti, ma il controllo pubblico deve restare. È come se Alitalia e Air France prendessero il controllo dell’aeroporto.
Un groviglio che non si dipana. In palio c’è il controllo della società delle crociere, che nonostante la crisi e le polemiche sui passaggi davanti San Marco ha utili in aumento. L’Autorità portuale ha dato la concessione delle banchine a Vtp che scade fra otto anni. E anche su questo fronte, denunciano i comitati, si sviluppa la guerra delle alternative. Se le navi continueranno ad arrivare in Marittima - attraverso il canale Tresse - la Vtp manterrà le concessioni. Se invece andranno fuori della laguna la gara dovrà essere rifatta.
La questione Vtp approda anche in Parlamento. I deputati del Pd hanno pronta una interrogazione al ministro dei Trasporti per chiedere sia fatta chiarezza, e perché sia mantenuto il controllo pubblico su un asset fondamentale come il porto passeggeri. «Le notizie che stanno girando sulla cessione delle quote di Vtp da parte di Veneto Sviluppo sono inquietanti», dice Davide Zoggia, «il presidente della Regione Zaia, intervenga e verifichi se c’è un patto segreto tra le più grandi compagnie di crociere, Save e Veneto Sviluppo. Se così fosse sarebbe grave».
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