Vtp, le compagnie acquistano le quote

Venezia investimenti (Costa, Msc e Royal Caribbean) compra le azioni di Finpax. Save nel gruppo, privati in maggioranza
Di Alberto Vitucci
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 04.10.2015.- Zattere, protesta "No Grandi Navi".-
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 04.10.2015.- Zattere, protesta "No Grandi Navi".-

VENEZIA. Le compagnie di crociera e Save al vertice di Venezia Terminal passeggeri. Com’era previsto Venezia Investimenti srl, potente cordata formata dalle compagnie armatoriali Msc, Costa, Royal Caribbean e dalla turca Global Limean ha consolidato la sua posizione nella nuova società. Acquistando a prezzo di mercato anche le quote dei piccoli azionisti, in particolare la Finpax che deteneva il 22,5 per cento della azioni di Vtp con dentro Bassani viaggi, Santi, Schiavon, Portabagagli e Alilaguna.

Il 22,5 per cento passa dunque alla società con sede a Milano, che si era aggiudicata la gara provvisoria per l’acquisto delle azioni messe in vendita dal Porto. E aveva stipulato un patto anche con la finanziaria della Regione, Veneto Sviluppo. Adesso Veneto Sviluppo resterà comunque minoranza all’interno della società, dove entra con una quota importante anche la Save di Enrico Marchi. Ancor prima dei due anni previsti dall’accordo insomma la maggioranza privata governerà Vtp. Replicando in qualche modo quanto già successo qualche anno fa con l’aeroporto e la scalata della Finanziaria di Marchi, che aveva acquistato le quote messe in vendita sempre da Veneto Sviluppo, Finanziaria della Regione guidata allora da Giancarlo Galan.

Nonostante le prese di posizione della politica e l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale che chiedeva di mantenere un controllo pubblico sulla società delle crociere, alla fine hanno vinto i grandi capitali. I piccoli azionisti non ce l’hanno fatta a investire milioni di euro per aggiudicarsi la partecipazione e garantirsi com’è oggi un rappresentante nel Consiglio di amministrazione.

Adesso Vtp sarà governata dalle compagnie di crociera, che si sono anche dette disposte a investire per creare una «nuova struttura di attracco a Marghera». Struttura che molti hanno interpretato come alternativa alla Marittima. Ma che adesso, anche alla luce dell’esborso di milioni di euro fatto dai privati, potrebbe invece essere «aggiuntivo», per le navi di grandissima dimensione. Una lotta per il controllo delle quote che ha in parte oscurato l’ormai annosa polemica su dove le grandi navi dovranno alla fine andare.

Dibattito in corso, con due progetti presentati alla Valutazione di Impatto ambientale: il terminal in mare a San Nicolò di De Piccoli-Duferco e il canale Tresse Nuovo, proposto dal Porto e appoggiato dal Comune. Adesso la Marittima riacquista centralità, anche alla luce della nuova alleanza con Save e con l’aeroporto. E il valore di Vtp aumenta.

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