«Votiamo l’ostracismo per Nicola Nardin»
JESOLO. Ostracismo, cioè l’allontanamento dalla propria comunità, per Nicola Nardin. A chiederlo è un consigliere comunale, Giorgio Pomiato, mentre ancora imperversa la polemica sulla truffa ai danni di una quarantina di attività cui il ragioniere non ha versato contributi e Iva fino a due milioni di euro. Lo stesso che adesso, a quanto risulta, pretende le parcelle da chi lo accusa di truffa.
Pomiato, che ha sempre previsto una catastrofe in arrivo a Jesolo, legata a questo grande colpo inferto all'economia jesolana, va giù pesante con la sua proposta che ha del provocatorio. E rispolvera, in chiave moderna, questa istituzione giuridica della democrazia ateniese che consisteva nel punire determinate persone con un esilio temporaneo, solitamente di 10 anni.
«La città si deve ribellare», dice Pomiato dal Consiglio, «perché se ancora non sono state prese misure contro di lui, è giusto che qui non abbia diritto di residenza e cittadinanza per quanto ha fatto. Non si dovrebbe accoglierlo nei ristoranti e bar, servirgli da bere o da mangiare, accoglierlo nei negozi. Visto che continua a condurre una vita normale, se così si può dire, gli si dovrebbero chiudere le porte in faccia. Chi deve al Fisco, per causa sua, 30, 40, 50 fino a 200 o 400 mila euro, sta rischiando il fallimento e non sa più che cosa fare, mentre a lui non è accaduto nulla».
Nei giorni scorsi una commerciante ha esibito una parcella ricevuta per il suo servizio di ragioniere: 1500 euro. Una autentica beffa. Ci sono gelaterie, pizze al taglio, negozi, ristoranti, alberghi, che sono sull'orlo del baratro. Equitalia ha iniziato a bussare alla porta, ma pare abbia concesso altro tempo per rielaborare le rate e ricalcolare more e interessi, altro aspetto poco chiaro della vicenda. Una situazione molto delicata che sta già diventando esplosiva per molte realtà economiche adesso in gravi difficoltà.
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