Vongole, fermo pesca fino al 30
CHIOGGIA. Dovevano riprendere il lavoro lunedì. E, invece, resteranno fermi ancora fino al 30 novembre: volontariamente, senza indennizzi, senza rimborsi, senza sovvenzioni pubbliche, unicamente con le proprie risorse economiche. Parliamo dei vongolari del Cogevo di Chioggia, il cui presidente, Michele Boscolo Marchi, spiega i motivi di questa decisione. «Da sempre la nostra politica gestionale privilegia la tutela delle risorse: le vongole di mare sono la nostra ricchezza e cerchiamo sempre di assicurare la sopravvivenza della specie attuando un prelievo mirato e contingentato».
I vongolari hanno, quindi, attuato due mesi di fermo biologico in primavera e ora, grazie anche agli ottimi risultati della raccolta estiva, restano fermi anche in ottobre e novembre. In questo modo, spiega Marchi, «riusciamo a tenere il prezzo sul livello dei 2,5/3 euro al chilo», perché il mercato non viene condizionato da un’eccesso di offerta. Nel quadro commerciale rientrano anche gli accordi con altri compartimenti di pesca che «pescano mentre noi siamo fermi e staranno fermi quando noi torneremo in mare», dice Marchi. Ma questo articolato e attento sistema di pesca non garantisce del tutto il reddito di questi pescatori-allevatori. «La realizzazione della diga subacquea a Sottomarina ci ha recato un grave colpo che abbiamo cercato di parare», ricorda Marchi, «trasferendo parte del prodotto che lì cresceva, in altre acque e con un’azione verso la Regione che, a inizio anno, ci aveva promesso, con voto unanime del Consiglio regionale, un milione di euro come “indennizzo”, ovvero aiuto per azioni di miglioramento strutturale della flotta e delle attrezzature».
Ma quel milione è rimasto sulla carta. «Dopo le elezioni hanno detto che era una “marchetta elettorale” e l’hanno tolto dal bilancio. Abbiamo protestato con il nuovo assessore alla Pesca, Giuseppe Pan, che ha riconosciuto le nostre ragioni e ha promesso di “ridarci” quel milione a fine anno. Ora stiamo a vedere, ma se non manterranno neppure questa promessa, siamo pronti a mettere in atto azioni di protesta anche a Venezia».
Diego Degan
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