Vongole di taglia minima, arriva la depenalizzazione
CHIOGGIA. E dopo la riduzione della taglia minima, arriva anche la depenalizzazione per la pesca e il commercio delle vongole al di sotto di quella taglia. I due obiettivi per i quali, da anni, i vongolari si battono, stanno prendendo concretezza proprio in questi giorni e, salvo inghippi, saranno entrambi operativi dal primo gennaio 2017. Il commercio (pesca, detenzione, trasporto, vendita, ecc.) del novellame è vietato dalla legislazione europea e nazionale, ma stabilire se si tratti di un reato penale o di un illecito amministrativo spetta a ogni singolo Stato.
Finora, in Italia, è stata una violazione penale, con tanto di arresto (da due mesi a due anni) e sanzione pecuniaria (da 2000 a 12mila euro) e questo, abbinato alla progressiva (e dimostrata) riduzione della taglia effettiva delle vongole di mare, e alla “tolleranza zero” del legislatore europeo sulla presenza di molluschi sottotaglia nelle partite di prodotto, aveva avuto effetti devastanti sull'economia delle aziende che si dedicano a questa attività. Tra Chioggia e Venezia sono 167, tutte affiliate ai due Cogevo, e tutte chiedevano provvedimenti che “alleggerissero” la normativa. Il 6 luglio il Senato ha approvato, in terza lettura, il collegato agricolo alla finanziaria che contiene la norma della depenalizzazione. In sostanza, per quanto riguarda le vongole, sparisce l'arresto e rimane la sanzione pecuniaria da 2mila a 12mila euro. Per le altre specie ittiche, invece, le sanzioni possono arrivare anche a 75mila o 150mila euro. Il nodo che aveva tenuto bloccata a lungo la norma, infatti, era proprio la consistenza delle sanzioni pecuniarie che, al livello inizialmente previsto, avrebbe portato al fallimento qualsiasi impresa fosse incorsa, anche una sola volta, nella violazione. Il problema è stato risolto prevedendo la fascia di sanzioni più lievi per le violazioni delle norme sull'obbligo di sbarco, proprio perché le vongole a taglia ridotta sono soggette (secondo la modifica che si sta compiendo a Bruxelles) allo sbarco obbligatorio, per gli esemplari della misura prevista, e al rigetto in mare di quelle sotto lo standard ma che, arrivando a terra ancora vive, possono riprendere, dopo qualche ora, il ciclo vitale in un ambiente nursery dove verranno rigettate dopo il vaglio eseguito a terra.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia