Volontariato, nuove regole con più attività

Spinea. Presentato il regolamento che permette di aprire bandi di impiego e organizzare stage
Spinea (VE): Centro ascolto Attilio Scocco. 17/03/2001 © Light Image studio. Morsego.
Spinea (VE): Centro ascolto Attilio Scocco. 17/03/2001 © Light Image studio. Morsego.
SPINEA. Da volontari a cittadini attivi. A Spinea la differenza sta tutta nel nuovo regolamento approvato in Consiglio lo scorso 29 settembre sul “Prendersi cura dei beni comuni”.


Il Comune diventa centrale di coordinamento di tutto il volontariato in città: la novità, unica nel suo genere in provincia, è stata presentata ieri in municipio dal sindaco Silvano Checchin e dal delegato al progetto “Mi prendo cura” Paolo Barbiero. «Sei geometra, informatico, casalinga, mamma, pensionato, studente? Puoi comunque fare al caso nostro». Suona pressappoco così la chiamata alle armi: il nuovo regolamento è infatti la naturale evoluzione del percorso iniziato sette anni fa con il progetto “Mi prendo cura della mia città”. Allora i primi nuclei di volontari vennero impiegati in lavori di piccole manutenzioni e decoro urbano: parchi, aiuole, scuole. Spinea fu apripista ed esempio per altri comuni, anche fuori regione e mentre l’esperimento veniva copiato anche in altri territori, in città cresceva, allargandosi alla sicurezza, con la sorveglianza dei parchi e delle isole ecologiche, il progetto “Ricomincio da qui” per chi è senza lavoro e lo sportello “Donne per le donne” per contrastare la violenza. Adesso un regolamento disciplina tutto il volontariato a Spinea. Anzitutto spiegando che proprio di volontariato si tratta: quindi nessun compenso e nessuna sostituzione ai compiti che spettano al Comune. Ogni rapporto tra ente e volontario si baserà sulla reciproca fiducia, la valorizzazione della responsabilità del cittadino nell’ottica di favorire le relazione con gli altri e l’apertura a ogni tipo di collaborazione. Nel senso che potrà essere il Comune ad aprire bandi di impiego, ma anche il singolo cittadino a proporsi: giovani che non possono più fare stage, cittadini che vogliono reinserirsi nel mondo del lavoro, pensionati con bagaglio di esperienze da mettere a disposizione saranno impiegati in qualsiasi ambito ritenuto utile a migliorare la città e i rapporti tra persone. Verrà stipulata una sorta di “patto di collaborazione” tra ente e singolo, contenente, tra le altre cose, modalità e tempi della prestazione.


In cambio, anche se di volontariato e quindi di gratuità si parla, il cittadino avrà il sigillo istituzionale nel proprio curriculum vitae, utile poi magari a trovare sbocchi lavorativi proprio in quell’ambito.


«Il valore più importante di questa iniziativa è educativo», spiega Checchin, «un genitore che si impegna a sistemare la scuola vale più di tante ore di educazione civica. L’altro aspetto è quello di assumersi ognuno una responsabilità nei confronti della città e degli altri, creando relazioni per il bene di tutti».


Filippo De Gaspari


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