Voleva uccidere il cognato l’accusa chiede 14 anni
MIRA. Gianni Moretti, 33 anni, della nota famiglia di giostrai specializzata in rapine, ieri era in aula bunker a Mestre e ha sentito bene il pm Stefano Ancilotto quando ha chiesto, per lui, ben 14 anni di reclusione per il tentato omicidio del fratello della compagna, per il possesso illegale di armi e per la sottrazione dei figli minori alla stessa donna. È un processo difficile quello che vede imputato Moretti. Un processo che coinvolge due famiglie di giostrai, una delle quali ha deciso di rompere l’omertà e di denunciare un appartenente dell’altra per vari episodi di violenza. A portare davanti al giudice Moretti è un’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Mestre che tra il 2008 e il 2010 si occupano di una serie di rapine compiute da un gruppo di giostrai che opera assieme a degli albanesi. I Moretti da una parte e i Dalla Santa Casa dall’altra. O meglio le donne di questa famiglia: Genny e la madre Clara. Le donne, a un certo punto, decidono di raccontare tutto consentendo di fare luce anche sul tentato omicidio di Naichen Dalla Santa Casa, ora 30enne, rispettivamente figlio e fratello delle due. Inoltre, sulla sottrazione dei due figli minori di Genny anche lei 33enne, avvenuta nel 2008 a Chioggia. Dopo l’arresto di Moretti, nel 2010, i carabinieri iniziano a scavare e scoprono che il pregiudicato, la notte in cui nel quartiere Forcellini di Padova, viene incendiata una giostra della famiglia Dalla Santa Casa, si trovava lì. Nel rogo muoiono due ragazzini. Moretti viene indagato per l’episodio, ma poi esce dall’inchiesta. Gli investigatori, piano piano, riescono ad ottenere la fiducia di Genny prima e della madre poi. Alla fine le due decidono di raccontare tutte le violenze subìte e di un tentato omicidio avvenuto nel 2001 a Borbiago. Ma non si trovano avvocati disposti a sostenere la parte civile. Alla fine accetta l’avvocato Maria Rosa Cozza. Il tentato omicidio riguarda Naichen Dalla Santa Casa che, un giorno, interviene per difendere la sorella che il compagno Gianni Moretti sta picchiando perché lei si è rifiutata di fare un sopralluogo all’interno di una banca prima di compiere una rapina. Quando sembra tutto tranquillo, Moretti spara all’altro ferendolo all’addome. L’ultima udienza è prevista per il 3 luglio, poi la sentenza.
La famiglia Moretti è forse il gruppo più temuto tra i giostrai per la loro determinazione. Disprezzano la vita e questo li fa essere violenti anche senza motivo. Una famiglia che s'intreccia per legami di sangue con i Cavazza, con i quali hanno costituito e costituiscono gruppi di rapinatori che hanno pochi eguali a Nordest e in Emilia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia