Voleva gettarsi in acqua, salvato

Straniero di 35 anni sul ponte di Cortellazzo. Accorsi Vigili del fuoco, Polizia e Carabinieri
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Voleva gettarsi in acqua nella notte per farla finita. Una tragedia scampata al ponte di Cortellazzo venerdì notte verso le 23, quando un 35enne di Eraclea, cittadino straniero, si è recato in silenzio verso il piccolo ponte, già pronto sulla balaustra per gettarsi nel vuoto e incontrare morte certa. Alcuni automobilisti e residenti lo hanno notato e hanno subito capito che stava per compiere un gesto estremo, da solo in un luogo così isolato in una notte di vento e freddo. Hanno chiamato la polizia di Stato di Jesolo e sul posto sono giunte immediatamente le volanti del commissariato, oltre ai carabinieri e i vigili del fuoco con il personale che già indossava la muta e aveva con sé l’imbarcazione.

Gli agenti del commissariato hanno raggiunto con freddezza l’uomo che pare avesse avuto un serio litigio con la compagna. Evidentemente in forte depressione e con un desiderio di autoannientamento, aveva pensato di finirla così. Gli agenti hanno capito che non si poteva commettere il minimo errore. Gli hanno parlato con calma cercando prima di tutto di tranquillizzarlo e fargli capire che era con persone che lo volevano aiutare, pronte a comprendere i suoi problemi.

Quando lo hanno indotto a riflettere, hanno approfittato di un momento di distrazione per avvicinarlo in fretta e immobilizzarlo per tenerlo al sicuro.

Lo hanno così tratto in salvo e hanno subito chiamato l’autombulanza per un trasferimento e ricovero urgente nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di San Donà, dove l’uomo è stato curato sotto stretta osservazione dal personale medico e infermieristico di turno. Era finita quella terribile agonia che ha messo in moto tutte le squadre nella notte. Fortunatamente polizia e carabinieri sono arrivati in tempo e sono riusciti a convincerlo grazie all’esperienza e la freddezza che sono sempre richieste in questi casi in cui un errore può risultare fatale.

La brutta serata, il forte vento, l’acqua gelida e le correnti avrebbero fatto il resto, anche se comunque il cordone di emergenza avrebbe cercato in ogni modo di evitare il peggio e i vigili del fuoco erano già pronti a immergersi e iniziare le ricerche con l’imbarcazione qualora si fosse tuffato.

In questi casi è fondamentale intervenire nei primi minuti, altrimenti il rischio è perdere di vista la persona che verrebbe poi risucchiata dalle correnti.

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