Volantini anonimi contro cinque sacerdoti
VENEZIA. Nuovo delicato caso intorno all’attività del Patriarcato di Venezia, dopo le roventi polemiche che hanno preceduto e seguito la rimozione da parte del Patriarca Francesco Moraglia di don Massimiliano D’Antiga dalla guida pluriennale delle parrocchie di San Zulian e Salvador, che ha spinto ieri l’istituzione religiosa a presentare alla Procura di Venezia una denuncia-querela per diffamazione contro ignoti, per difendere adeguatamente la propria immagine.
A originare la denuncia i volantini anonimi affissi in vari punti della città, intorno soprattutto all’area di San Zulian, firmati in calce con il motto «La Verità vi farà liberi», frase evangelica scelta tra l’altro da Papa Francesco come tema della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
«Basta scandalose protezioni, basta pavidi timori» è il titolo del volantino che accuserebbe di fatto il Patriarcato di ignorare e non agire rispetto ai comportamenti sconvenienti (si parla in particolare di pedofilia e omosessualità) attribuiti a cinque sacerdoti della Diocesi veneziana di cui l’anonimo diffamatore fa anche nomi e cognomi nel testo apparso sui muri del centro storico, mettendo in discussione quindi il loro ruolo.
Ferma e immediata la reazione del Patriarcato con un breve comunicato diffuso poche ore dopo che sono apparsi i volantini, che sono stati successivamente rimossi dai carabinieri che stanno già indagando sull’autore. «Nelle ultime ore» recita la nota del Patriarcato «sono comparsi a Venezia, affissi sulla porta della chiesa di San Zulian e nei dintorni, volantini anonimi il cui contenuto è altamente lesivo della reputazione dei soggetti coinvolti, con affermazioni gravemente diffamatorie e destituite di ogni fondamento nei confronti del Patriarca di Venezia e altresì gravemente offensive della reputazione di sacerdoti esplicitamente indicati con nome e cognome. Il fatto è stato prontamente segnalato alla Procura della Repubblica di Venezia. Il Patriarcato di Venezia intende procedere con denuncia-querela per diffamazione contro ignoti al fine di contrastare nel modo più fermo tale atto denigratorio».
Questa nuova vicenda segue di poco la lunga scia di polemiche che ha accompagnato appunto il caso della rimozione di don D’Antiga, alla cui origine c’era ancora una volta un volantino, questa volta non anonimo, ma firmato dal gruppo di estrema destra Forza Nuova e affisso all’esterno della sede patriarcale. In quel caso si accusava appunto il Patriarca di tollerare i comportamenti non ortodossi di Don D’Antiga alla guida di San Zulian e Salvador. In quel caso il Patriarcato non aveva commentato, ma pochi giorni dopo, nel quadro di un riordino più ampio di incarichi nella Diocesi, anche il sacerdote era stato spostato da San Zulian e San Salvador. Ma non aveva accettato lo spostamento, dando vita a una forte polemica con Moraglia. —
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