«Vogliono trasformare le persone in ingranaggi»

«Si svende la dignità degli esseri umani per trasformare le persone in ingranaggi, inevitabilmente masticati dalla macchina del consumismo nel nome di un profitto che, alla fine, non arriva mai davvero»: don Enrico Torta, l’attivissimo parroco di Dese, scansa i complimenti per la battaglia vinta contro la direzione del centro commerciale “Nave de Vero”, attribuendo il risultato principalmente all’impegno del comitato “Domenica? No, grazie” e all’amministrazione veneziana, che ha saputo forzare la mano alla struttura di Marghera, ma non rinuncia a ribadire la sua posizione fortemente contraria ad aperture straordinarie e domeniche lavorative. Mercoledì sera, dalle sale della sua parrocchia, il religioso si è detto incredibilmente soddisfatto per la vittoria conseguita, ma nel congratularsi con gli attivisti ha anche invitato tutti i lavoratori presenti a non smettere mai di coinvolgere altri dipendenti nella guerra contro la «smania patologica di produrre denaro»: «Se siete spaventati all’idea di ritorsioni da parte dei vostri dirigenti e quindi non volete discutere di questi temi sul luogo di lavoro», ha detto don Torta, «sappiate che qui è pieno di stanze a vostra disposizione, luoghi protetti dove potrete confrontarvi e organizzarvi, senza il timore di ripicche e vendette. Trasformate questi spazi nel vostro quartier generale e continuate a seminare».

Il prete ha poi ricordato che proprio emulazione e paura sono i principali motori che spingono i centri commerciali alle aperture straordinarie: «Non vi è un reale tornaconto nel lavorare anche la domenica, non entrano più soldi in cassa. La verità è che quando un soggetto sceglie di non abbassare la saracinesca anche tutti gli altri seguono a ruota, soltanto perché preoccupati di restare indietro rispetto ai concorrenti. Eppure la vita di una persona non può essere solo produzione e lavoro, nessuno può togliere a un uomo il diritto di stare assieme a moglie e figli». (gi.co.)