«Voglio un reparto di eccellenza»
PORTOGRUARO. «Faremo un polo neonatale di assoluta eccellenza». Vincenzo Cara si presenta, ufficialmente, alla classe politica portogruarese illustrando di fronte alla Sesta commissione, nella sala Russolo del municipio, il suo programma da neo primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Portogruaro. Il professore ha poi comunicato che la collaborazione con l’ospedale di San Vito al Tagliamento si interromperà definitivamente a metà luglio e che vuole far trasferire da lì a Portogruaro il centro di diagnosi prenatale.
Proprio dal nosocomio sanvitese, ha poi specificato, potrebbero arrivare i medici richiesti per poter riaprire il Punto nascita. Uno dei nemici da sconfiggere è la burocrazia. Per questo motivo, è stato ribadito, non si può comunicare un data precisa per la riapertura del reparto, se non sperare di poterlo riavviare dalla fine dell’estate. Intanto il comitato “I fiocchi sopra le gru”, attraverso le referenti Liria Bettiol e Elisa Lucchesse, ha scritto una lettera al dottor Cara, in cui si chiede la riattivazione del Punto nascita. In commissione Cara è stato molto esplicito, dettando quelle che possono essere considerate le sue linee guida. Cara, affiancato dal pediatria Antonio Pulella, ha detto che «aprire un Punto nascita è oggi una delle cose più costose che ci sia in campo medico. Per funzionare bene ha bisogno di almeno 35 persone, perché per coprire un turno nell’ambito delle 24 ore ci vogliono 7 figure professionali». «Un parto può costare mille euro alla collettività se si partorisce in un’ospedale dove si fanno 1300 parti all’anno, oppure può costare diecimila euro se vengono alla luce 100 neonati all’anno. Quindi», ha sottolineato Cara, «è basilare avere una grande organizazione. L’ospedale di Portogruaro ha sofferto carenze strutturali insite nel reparto materno-infantile. Ci sono poi situazioni in cui il parto epidurale è assolutamente indispensabile, anche per evitare interventi cesarei». Cara ha realizzato a San Vito un centro di diagnosi prenatale invasiva che è il più grande di tutto il Friuli. «Io cercherò di trasferire il centro di diagnosi prenatale a Portogruaro», conclude, «augurandomi che ci sia la possibilità di farlo. Io sono abituato a lavorare 70 ore alla settimana e finché ne avrò la forza continuerò a farlo». La riapertura del Punto nascita è una sfida. La lettera del comitato “I fiocchi sopra le gru” indirizzata a Cara ricalca concetti già espressi ancora mesi fa. . «Ci appelliamo a lei dottor Cara facendo leva sulla sua professionalità e sulla sua esperienza», scrivono Liria Bettiol ed Elisa Lucchese. «la preghiamo di attivare quanto prima il Punto nascita. Siamo preoccupate poi per l’attuale chiusura della guardia medica notturan di Ostetricia e ginecologia, spostata a Sandonà con tutte le emergenze. È ingiusto e non si sa nemmemo fino a quando durerà questa situazione».
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