«Voglio terminare i lavori iniziati» Ecco il Pavanello bis
MIRANO. «Stiamo lavorando a un progetto di città, non vorrei dovermi fare da parte proprio sul più bello». Maria Rosa Pavanello annuncia così la propria disponibilità a un secondo mandato. Lo fa appena iniziato l’ultimo semestre da “sindaca”, in vista del voto di primavera, tracciando un bilancio di quattro anni e mezzo e svelando le intenzioni future: «Chiaro che mi piacerebbe fare i dieci anni per cui ho chiesto la fiducia nel 2012», afferma, «anche per non lasciare a metà progetti che solo ora sembrano concretizzarsi».
Considerazioni di coalizione non se ne sono ancora fatte. E se ci sono, Pavanello non lo dice.
Lei ha imparato che nulla è scontato: i mal di pancia dell’Udc (ultimo quello su testamento biologico) porteranno probabilmente a un divorzio con i centristi della “vice” Annamaria Tomaello e di Giorgio Babato, mentre la civica del sindaco per guidare il centrosinistra è un’ipotesi che Pavanello non conferma né smentisce.
E poi c’è il mandato in scadenza, quello delle cose fatte o non fatte. O ancora da fare. In soli cinque mesi?
«Sì, arriveremo a realizzare interventi fino all’ultimo giorno», spiega, «erano nel programma, ma abbiamo dovuto ritardarli per ragioni di bilancio indipendenti dalla nostra volontà. Margini di intervento si sono creati solo a fine mandato, dopo che per tre anni c’è stata una chiusura totale delle risorse che definirei “epocale”. Solo da quest’anno c’è stata qualche apertura».
Pavanello, che ricopre incarichi importanti nell’Anci, l’associazione dei comuni italiani ed ora è anche presidente dell’Unione dei comuni del Miranese, non teme chi critica i suoi troppi impegni istituzionali: «È grazie alla presenza in Anci, per esempio, che abbiamo potuto portare le istanze di comuni intermedi come il nostro, i più tartassati dai vincoli di bilancio», afferma il sindaco, che traccia anche un primo bilancio di mandato: «Abbiamo raggiunto traguardi nell’efficientamento energetico degli edifici, nelle asfaltature delle strade e nell’adeguamento antisismico delle scuole. Proprio grazie ai lavori avviati quest’anno, vedremo finalmente completato il restauro di Villa 25 Aprile, per un suo utilizzo in ambito culturale».
Il sindaco rivendica anche risultati sulla tassazione locale: «Abbiamo avuto in tre anni ben 2 milioni e mezzo di tagli e nonostante questo siamo riusciti ad abbassare l’indebitamento del Comune, aumentando la spesa corrente. La situazione del Teatro, che oggi naviga in acque più tranquille, è solo un esempio. Siamo soddisfatti anche delle opportunità che si stanno aprendo in ambito turistico per la città e tutta l’area, grazie anche alla nuova fruibilità di edifici come Villa Bianchini».
Ma resta ancora molto da fare: «La partita dei 19 milioni che spettano a Mirano per il Passante non è chiusa», ricorda, «sono scesi in campo gli avvocati, quei soldi li esigiamo. Completeremo i fronti aperti sulla viabilità, grazie anche ad alcune alienazioni e poi c’è da partire con il progetto della nuova scuola Dante al quartiere Moro, dietro la media Da Vinci».
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