«Voglio Miss Italia per quattro anni»

JESOLO. Miss Italia, oggi dovrebbe arrivare la tanto attesa decisione finale mentre il sindaco Zoggia rilancia: «Vogliamo quattro anni di contratto con l'organizzazione». Non bastavano i discussi tre anni già proposti dalla Miren. Il primo cittadino Valerio Zoggia si sente forte e chiede di avere il concorso, con la finalissima al PalaArrex, per tutti gli anni del suo mandato dal 2013 al 2016.

Il tormentone conitnua, in perfetto stile Miren, che da anni girovaga alla ricerca di una nuova sede e identità del concorso. La Rai l'ha cancellata dai palinsesti, la presidente della Camera Boldrini ne ha criticato aspramente stile e messaggio alle giovani generazioni. Lo ha fatto anche il direttore del Tg de La7 Mentana, nella rete che dovrebbe trasmettere la diretta quest'anno se ci sarà un accordo. Non è un buon momento, ma Jesolo vuole cogliere la palla al balzo e tentare il rilancio con nuova sede e format, senza più il peso gravoso della Rai sul litorale e tutta la sua macchinosa e costosa organizzazione.

Finora ha ospitato con discreto successo le prefinali, soffiate a San Benedetto del Tronto nel 2006, poi le successive quattro edizioni di Miss Italia nel Mondo con il sindaco Francesco Calzavara che aveva tentato la scalata fino alla finalissima di Salsomaggiore persa nel 2011. Ora si presenta a costo zero, con la possibilità di una diretta su La7.

Zoggia la vorrebbe anche senza tivù il primo anno. «Abbiamo chiesto una serie di condizioni», conferma, «i quattro anni che coincidono con la fine del mio mandato, poi la possibilità di trattenere parte dei soldi degli sponsor negli anni successivi quando la Miren vuole un contributo dai 100 ai 150 mila euro».

L'accordo è ormai vicino, vicinissimo sostiene qualcuno negli ambienti che contano. Forse si attende solo l'annuncio solenne, oggi o domani, anche perché i tempi sono estremamente stretti. Si partirebbe con le prefinali intorno al 20 settembre, per proseguire fino al 14 ottobre con la finale che incoronerà la nuova Miss Italia in un contesto e un format tutto nuovo. (g.ca.)