"Vogliamo chiarezza: non date la colpa dell'incidente ai ragazzi, erano prudenti"
VETREGO. «Non date la colpa solo ai giovani. Pioveva e c’era vento mercoledì all’alba in quella zona. In quell’auto c’erano i quattro più prudenti della compagnia». Vetrego di Mirano: dalla casa di Linda Giorio, morta tragicamente mercoledì all’alba sulla Triestina a Portegrandi insieme all’amico Edoardo Ascione, coetaneo di Fossò, parla lo zio della ventiduenne, Matteo. L’uomo viveva a stretto contatto con la nipote, abitando al piano di sotto.
I genitori della ragazza, Enrico e Lorena, sono schiacciati dal dolore: tocca così a lui, insieme a un amico di famiglia, che conosceva molto bene anche Giorgia Favaretto, l’amica al volante della Lancia Y, ora in ospedale, parlare a nome della famiglia e chiedere che sull’incidente sia fatta piena luce. Nel buio di queste ore ieri è arrivato anche uno spiraglio, la notizia che proprio Giorgia, la conducente ventunenne dell’auto, di Mirano, è finalmente fuori pericolo. Resta ancora in prognosi riservata invece il quarto giovane coinvolto, Nicola Mezzetti, 24 anni di Gambarare. Giovani, discoteca, il rientro all’alba dopo una notte trascorsa a ballare: gli ingredienti per dispensare sentenze ci sono tutti. «Ma Giorgia non era una che correva», affermano Matteo Giorio e l’amico, «se guidava lei è perché i ragazzi avevano testa e avevano scelto di tornare in sicurezza».
«Si sono trovati qui martedì sera, hanno scambiato le macchine e sono partiti», racconta Matteo, «ci sentivamo tranquilli perché avevano deciso con testa chi guidava e non crediamo nemmeno al colpo di sonno. Può capitare a tutti certo, ma le ragazze erano riposate per affrontare la notte. Erano tornate tardi altre volte, sempre vigili. Credo che neanche Linda dormisse, come è stato detto. Era la sua festa, una sorta di secondo compleanno per gli anni compiuti il 31 luglio, dopo che avevano festeggiato una prima volta qui a casa, sabato». Adesso la famiglia chiede che sia fatta chiarezza: «Non ci accontentiamo delle ipotesi e tanto meno di chi parla e non sa. Noi conosciamo le ragazze e non c’era tipo più calmo di Giorgia per mettersi al volante. Nomineremo un avvocato perché vogliamo capire cos’è successo: il fondo era viscido per la pioggia? C’erano raffiche di vento? E soprattutto: come ha fatto un guardrail a sollevarsi e trafiggere l’abitacolo in quel modo? Non sono fatti per proteggere le persone?».
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