Voga, Cinquestelle contro Lega: «Chi usa le caorline?»

Attacco a Giusto sulla gestione delle imbarcazioni storiche. Lui replica: «Tutto trasparente»
Caorline da regata, il sindaco Brugnaro e il consigliere delegato Giovanni Giusto
Caorline da regata, il sindaco Brugnaro e il consigliere delegato Giovanni Giusto

VENEZIA. Cinquestelle contro Lega. Un altro attacco al consigliere delegato del sindaco per la voga e le tradizioni, il leghista Giovanni Giusto. Firmato stavolta dal consigliere metropolitano grillino Flavio Berton, sotto forma di interrogazione urgente al sindaco metropolitano Luigi Brugnaro.

Fa il paio con quello portato a termine qualche giorno fa dal consigliere comunale Davide Scano, che aveva portato poi Giusto a dimettersi dal suo incarico di presidente del coordinamento delle remiere. I Cinquestelle chiedono che sia chiarita la situazione delle caorline, le barche da regata a sei remi di proprietà dell’ex Provincia, oggi Città metropolitana.

«Chi usa quelle imbarcazioni?» scrive il consigliere, «vogliamo sapere quali garanzie ci siano per la disponibilità di utilizzare quelle imbarcazioni da parte di associazioni che vogliano diffondere la voga alla veneta».

Berton accusa senza mezzi termini Giusto di «conflitto di interessi» per «l’intensa attività politica del presidente del coordinamento e il suo incarico da delegato alle Tradizioni». Berton  e Scano chiedono di verificare se il contratto di comodato sottoscritto tra il coordinamento e l’ex Provincia sia rispettato. E se sia possibile per realtà che non dipendono dal coordinamento, utilizzare quelle imbarcazioni di proprietà pubblica». «In base alla normativa anticorruzione», conclude, «si deve fare una gara per l’assegnazione di quelle barche».

Un attacco a cui Giusto reagisce furibondo. «La migliore risposta a questi signori sono le regate che organizziamo con i volontari, come quella delle 50 caorline, la disponibilità che il mondo del remo dà per i cortei della Regata Storica, il Carnevale, la Sensa». Attività retribuite, anche se in minima parte, con 15 euro a remo.

«Ma vengono pagati tutti, anche quelli non iscritti al coordinamento», dice Giusto, «da anni ci diamo da fare per tenere viva questa tradizione, certo non ci guadagniamo. Questi signori non hanno evidentemente nulla da fare. Ma io sono tranquillissimo. Tutti gli atti sono trasparenti, contratti e convenzioni si possono verificare sul sito. Noi cerchiamo di portare la voga nelle scuole». (a.v.)
 

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