Vive con quattro figli con la puzza in casa
SOTTOMARINA. Fognature intasate davanti casa e allagamenti in soggiorno per i tubi dell’acqua ridotti a colabrodo. Nelle ultime due settimane al civico 16 di via Alga è stata una continua emergenza. Lo racconta Steve Morana che abita da otto anni nel piano interrato ed è stanco di «vivere in una situazione al limite della decenza».
Il condominio comunale risale ai primi anni Novanta e sconta evidenti limiti strutturali e all’impiantistica. Una settimana fa la fognatura è strariparata e la famiglia Morana si è ritrovata con liquami maleodoranti in casa. «Una situazione vergognosa», racconta l’inquilino, « ho quattro figli e avere gli escrementi a due passi non è sicuramente una condizione igienico sanitaria consona. Sono stato cinque giorni a telefonare a tutti gli uffici comunali, alla polizia, ai vigili del fuoco e alla polizia locale. Non sapevo più cosa fare poi finalmente sono venuti con la ditta di espurgo a ripulire. Siamo stati tranquilli due giorni e poi un’altra emergenza». Domenica notte è scoppiato un tubo dell’acqua.
«Ci siamo svegliati alle 7 con mezza casa allagata», racconta Morana, «tutte le tubazioni della casa passano per il nostro appartamento. Ho chiamato subito per segnalare la cosa, ma non potevo aspettare e quindi ho provveduto da solo a un intervento tampone per evitare di finire sotto. Ho già perso in precedenti rotture tutti i mobili della cucina e del soggiorno buttando al vento 17.000 euro. Ho chiuso per un po’ l’acqua a tutto il condominio, creando anche disagi, ma non potevamo stare con l’acqua che usciva a fiumi per chissà quante ore».
L’emergenza, la seconda in una settimana, è rientrata, ma Morana si chiede quanto durerà. «Mi era stata assegnata questa casa per due anni», spiega l’inquilino, «ne sono passati otto. Credo che non sia una sistemazione consona a una famiglia con quattro figli».
In effetti anche l’assessore alla casa, Massimiliano Tiozzo, conferma che il condominio avrebbe bisogno di interventi strutturali importanti. «Nell’emergenza siamo sempre intervenuti», spiega, «è chiaro, però, che interventi tampone lasciano il tempo che trovano, servirebbero manutenzioni di un certo tenore. Sono situazioni abitative dei primi anni Novanta create in fretta per dare sistemazione a molte famiglie che si trovavano negli alberghi. Gli impianti cominciano ad accusare i segni del tempo e le rotture sono sempre dietro l’angolo. Da un anno abbiamo creato un ufficio apposito all’interno dei lavori pubblici, che si occupa solo delle manutenzioni delle case comunali e qualche risposta in più la stiamo vedendo, ma servirebbero risorse ingenti.
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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