Vittoria in tribunale, Nekta può ampliarsi

San Donà. Il Consiglio di Stato ha dato il via libera all’impianto di trattamento delle ceneri di pirite

Nekta vince al Consiglio di Stato: l’ampliamento si farà e potrà includere anche l’impianto per il trattamento delle ceneri di pirite. L’azienda ai confini tra San Donà e Noventa, specializzata nel trattamento di rifiuti speciali, ha avuto il via libera dalla giustizia amministrativa dopo i tanti ricorsi e tre anni di attesa. Ieri il Consiglio di Stato si è pronunciato a favore di Nekta e adesso, almeno in teoria, potrebbero iniziare i lavori per l’ampliamento, che potrebbero portare anche all’assunzione di una ventina di persone. A ottobre era arrivato l’ultimo stop del Tar. L’intricata vicenda sembrava non conoscere fine. Il tribunale amministrativo aveva negato la sospensiva al ricorso presentato dalla Nekta contro il Comune di San Donà, che aveva ritenuto scaduta l’autorizzazione regionale alla realizzazione dell’ impianto. L’ampliamento così voluto dall’azienda era stato ancora bloccato. Un ricorso infondato, stando all’ordinanza emessa dalla terza sezione che aveva accolto la tesi del Comune.

La vicenda giudiziaria era iniziata nell’ottobre 2012 con il rilascio, da parte della Regione, di un’autorizzazione a Nekta Servizi per realizzare un nuovo impianto. Subito si erano scatenate le proteste di residenti, comitati e associazioni. L’autorizzazione, a seguito dei ricorsi del Comune di San Donà e della Provincia contro l’azienda e la Regione, era già stata annullata dal Tar e ripristinata dal Consiglio di Stato all’inizio di quest’anno. I termini dell’autorizzazione regionale, più volte prorogati, erano però intanto scaduti. Il Comune aveva ritenuto che l’inizio dei lavori fosse subordinato «a una nuova autorizzazione da parte della Regione». Nuovo ricorso dell’azienda: prima il Tar ha sostenuto la posizione del Comune, ora il Consiglio di Stato ha accolto l’appello. (g.ca.)

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