“Visita non urgente” A 88 anni aspetta dai primi di agosto
La visita non è urgente, così una 88enne di Mestre deve attendere oltre un mese e mezzo per avere la visita diabetolgica che permette anche uno sconto sui materiali da usare per le analisi del sangue a casa propria. La donna in questione, già malata di Alzheimer, era stata ricoverata a luglio all’Angelo per una broncopolmonite. Durante il ricovero ha avuto un infarto, è stata curata, e nel corso delle analisi le è stato riscontrato il diabete. Dalla dimissione, avvenuta a fine luglio, la signora è rimasta a casa non potendo muoversi dopo il periodo di malattia e anche per le sue già precarie condizioni di salute.
Da qui la lunga attesa. «Ci siamo rivolti al medico di base, che ci ha fatto la richiesta della visita al Centro diabetologico», racconta il figlio della donna. «La visita però non era in richiesta urgente e soprattutto non potevamo portarci mia madre. Così abbiamo chiesto la visita a domicilio, ma ci è stato detto che il centro non la fa, e si deve fare richiesta al distretto sociosanitario, in questo caso quello di via Cappuccina. Dai primi giorni di agosto stiamo ancora aspettando, ma la nostra preoccupazione non è legata al costo dei materiali (70 euro ogni dieci giorni per quelli destinati al prelievo del sangue, oltre poi al costo della macchinetta che elabora il valore della glicemia, ndr) quanto al fatto che non siamo infermieri, quindi non sappiamo neppure se quello che facciamo è eseguito nel modo giusto per aiutare mia madre».
Interpellata sulla questione, l’Asl 12 ha fatto sapere che «la signora verrà regolarmente visitata a domicilio martedì 23 settembre, che non ci sono stati disguidi con il distretto sociosanitario, perché in caso di richiesta non urgente, questa viene comunque evasa entro tre mesi a seconda della lista di attesa. Se comunque la signora avesse avuto dei problemi, ci sarebbe stata una struttura pronta a intervenire con mezzi propri per trasportarla in ospedale e sottoporla alle cure del caso. E questo nel pieno rispetto delle condizioni della signora». Ma i familiari comunque osservano che «i tempi sono egualmente lunghi e nessuno ci aveva comunicato la data della visita».
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