Virus del Nilo, sono 30 i casi accertati

Gli ultimi dati sul contagio in tutto il Veneto orientale. Stocco (Asl 10): «Continuare la disinfestazione»
- Disinfestazione dalle zanzare
- Disinfestazione dalle zanzare

di Giovanni Cagnassi

SAN DONÀ. Trenta casi accertati di influenza West Nile nel Veneto Orientale nel 2012. I dati aggiornati non devono necessariamente allarmare, ma quanto meno far riflettere su un focolaio che in questo territorio è stato particolarmente diffuso nel corso del 2012 e soprattutto a fine estate. Nei prossimi anni i casi potrebbero essere in aumento. A Jesolo ben 7 casi, seguita con San Donà a 5 e altrettanti a Eraclea. Quattro a Concordia e i restanti sparpagliati nelle varie cittadine, 1 massimo 2, 3 a Caorle. Ci sono stati alcuni decessi, ma sempre associati ad altre gravi patologie in persone anziane e malate.

L'Asl 10 ha diffuso questa indagine che parte dal 2010, alla comparsa dei primi casi. Il rischio di contagio si riduce dunque per la popolazione se viene garantita la lotta ai vettori, ovvero la zanzara Culex, nella forma larvicida e adulticida. Bisogna evitare la puntura di zanzara.

Molti Comuni hanno intensificato la lotta alle zanzare a fine stagione, dopo che all'inizio dell'estate i primi interventi non erano stati sufficienti come tanti hanno rilevato anche alimentando accese polemiche con le amministrazioni comunali e i metodi di disinfestazione adottati. La zanzara del genere Culex è molto resistente e il clima ne ha favorito il proliferare anche in mesi in cui solitamente le zanzare non si vedevano quasi più.

Il caldo, le piogge tardive, hanno favorito la loro resistenza, tanto che ancora oggi le zanzare continuano ancora a ronzare e pungere in modo fastidioso. Il virus, isolato in Uganda nel 1937, infetta l'uomo e varie specie animali. La trasmissione avviene principalmente con la puntura della zanzara Culex che si infetta pungendo gli uccelli, serbatoio virale.

Meno diffuso il contagio attraverso trasfusioni, trapianti o allattamento. «Si sta profilando un reale aumento del rischio per la salute dei cittadini». ha detto il direttore generale dell'Asl 10, il dottor Paolo Stocco che ha scritto una missiva ai sindaci, «rischio che può essere ridotto solo attraverso efficaci azioni di lotta al vettore, ma anche l'adozione di comportamenti individuali protettivi nei confronti della puntura di zanzara».

«Bisogna eliminare», precisa il presidente del’Asl del Veneto Orientale, «i siti di proliferazione della zanzara, rappresentati dalla raccolta di acqua stagnante, garantendo periodici interventi larvicidi e adulticidi. Lo stesso in prossimità di aree attorno a manifestazioni con elevata partecipazione, come fiere, parchi scolastici, aree pubbliche o private». «Considerata l'estesa diffusione del virus sul territorio del Veneto Orientale», conclude Stocco, «la cui presenza negli ultimi due anni è stata riscontrata in molti Comuni, l'elevato grado di infestazione delle zanzare del genere Culex e l'esposizione di tutta la popolazione per molti mesi dell'anno alla puntura dell'insetto, è prefigurabile un aumenti di casi di malattia nell'uomo e negli animali nei prossimi anni».

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