Virus del Nilo, disinfestazione
PORTOGRUARO. Milena Candian, la figlia di Nello Candian, il pensionato di Pramaggiore ucciso dalla febbre del Nilo il giorno del 70° compleanno, aveva chiesto l’altro giorno, due ore dopo la morte dell’adorato papà, che si procedesse con largo anticipo alla disinfestazione del territorio, per evitare che altre persone morissero come il congiunto. Ebbene, quell’accorato appello sembra essere stato fatto proprio dall’Ulss 10 e dai comuni, che hanno deciso infatti di anticipare la disinfestazione già ad aprile. L’azienda sanitaria, assieme ai 20 comuni che ricadono nell’ambito dell’Ulss, ha concordato di estendere e rafforzare la lotta alla proliferazione di zanzare, che sono le principali responsabili della diffusione della febbre del Nilo. L'attività di disinfestazione contro le larve di zanzara presenti nei luoghi pubblici riguarderà tombini stradali, fossati e raccolte d'acqua piovana, dove le zanzare depongono le uova e si sviluppano. Sono inoltre programmate azioni comuni per informare la popolazione sul potenziale rischio alla salute derivante dalla puntura di zanzara e sulle misure comportamentali per proteggersi dalle punture. Il Dipartimento di Prevenzione ha inoltre provveduto a tracciare il profilo epidemiologico dell’infezione, dove si rileva che i casi di malattia nell’ambito territoriale dell’Ulss 10 sono passati dai 4 del 2010 e del 2011, ai 35 del 2012, di cui uno ancora ricoverato nel 2013 e dall’esito mortale (il caso di Candian). Il maggior numero di persone colpite da questo virus ha un’età superiore ai 60 anni con preesistenti problemi di salute (diabetici, cardiopatici, pneumopatici, neoplastici).
Nel 2012 i maggiori casi di malattia si sono verificati in persone domiciliate nei comuni del litorale dell’entroterra: 9 a Jesolo, 6 ad Eraclea, 2 a Caorle, 15 casi in zone rurali e 3 in zone urbane.
Rosario Padovano
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