Violenza sulle donne cinquecento al corteo dedicato a Mariarca
Musile. Associazioni e sindaci uniti contro il femminicidio Deposto un mazzo di rose rosse davanti alla casa del delitto
MUSILE. In marcia per dire basta alla violenza sulle donne. In oltre cinquecento ieri sera hanno risposto all’appello del Comune di Musile, sfilando lungo le vie del paese, in silenzio e con le fiaccole in mano, per lanciare un messaggio contro la violenza di genere. Tantissime donne, ma anche moltissimi uomini. Chi vestito di rosso, come il drappo che si simboleggia la lotta contro la violenza di genere. Chi indossando una delle trecento magliette distribuite dal Comune, bianche con il simbolo scelto per la manifestazione. La fiaccolata “Stop alla violenza sulle donne” è stata organizzata dall’Amministrazione di Musile, dopo il femminicidio di Maria Archetta Mennella. Ed è proprio con la deposizione di un mazzo di rose rosse davanti alla casa di via Dante, in cui si è consumata la tragedia, che la fiaccolata si è conclusa, dopo aver sfilato tra via Roma, piazza Libertà e via Martiri. L’intero Veneto Orientale ha risposto presente. A fianco del sindaco di Musile, Silvia Susanna, e delle istituzioni comunali, c’erano primi cittadini e assessori di tutto il mandamento, da Portogruaro a Marcon, passando per il Sandonatese e il litorale.
Alla marcia hanno aderito diverse associazioni, a iniziare dalle donne del comitato “Se non ora, quando? ” arrivate in corteo da San Donà dietro allo striscione “Mai più complici, mai più vittime”. E poi il Soroptimist e il Filo Rosa. Ma, soprattutto, hanno partecipato tantissimi cittadini comuni. Presenti anche alcuni familiari di Mariarca.
La partenza è avvenuta dal municipio, in piazza XVIII Giugno, dove prima si sono svolti alcuni interventi. «È un’iniziativa nata per sensibilizzare ed esortare a denunciare ogni violenza», ha esordito l’assessore musilense al sociale Francesca Simiele. «Siamo qui, tutte le istituzioni insieme, per dire che unite vogliamo fare qualcosa per combattere quest’inaccettabile violenza», ha aggiunto il sindaco Susanna. La Fondazione Ferrioli Bo e il direttore dell’Usl 4, Carlo Bramezza, hanno illustrato le iniziative sul territorio. Mentre l’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin, insieme al vicepresidente Forcolin, ha sottolineato l’importanza della rete, che nel Veneto conta 42 strutture di aiuto. Il capitano dei carabinieri, Dario Russo, ha rivolto un appello alle donne perché denuncino le situazioni di violenza, ricordando l’attenzione massima di forze dell’ordine e procura: «Bisogna vincere il timore e aver fiducia nelle istituzioni».
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