«Violenza psicologica sui nostri figli»

Gruppo di famiglie accusa un insegnante di una scuola elementare: «Lo fa da 10 anni». Lei replica: «Sono tutte falsità»
Di Vera Mantengoli
PD 20 SETTEMBRE 2004 G.M. SCUOLA ELEMENTARE CARRARESI (CARRAI) Scuola Carraresi - Carrai
PD 20 SETTEMBRE 2004 G.M. SCUOLA ELEMENTARE CARRARESI (CARRAI) Scuola Carraresi - Carrai

Uno sfogo trattenuto per dieci anni contro una “cattiva” maestra di una scuola elementare veneziana è arrivato ieri via lettera alle redazioni di giornali e televisioni, firmato da sei famiglie che si dicono esasperate «dalla violenza psicologica» esercitata sui loro figli.

Un fiume di parole che elenca una serie di angherie che la docente avrebbe inflitto ai bambini che, dopo molti anni, sono ancora traumatizzati al solo ricordo dell’insegnante. La maestra cade dalle nuvole, rispondendo subito che si è rivolta a un avvocato per tutelarsi da chi le sta gettando addosso queste accuse: «Non mi risulta nulla di tutto quello che scrivono», ha detto, «e sono sempre disponibile con tutti. Sono circondata da bambini, tanto che quelli che oggi frequentano le medie mi chiamano ancora, chiedendomi di partecipare alle attività che proprongo».

Il dirigente scolastico, arrivato un anno fa, dice di non aver ricevuto mai nessuna segnalazione. Le famiglie scrivono: «Buona parte di responsabilità è anche dei dirigenti che, nonostante fossero al corrente del modo di comportarsi disumano di questa maestra, non hanno mai preso provvedimenti per tutelare i minori».

L’unico neo della vicenda è che le famiglie hanno inviato la denuncia via posta cartacea e firmato con sei cognomi diffusissimi in tutta Venezia che rendono difficile arrivare alla fonte diretta. «Come dirigente chiedo ai genitori di contattarmi subito», ha detto il preside, «in modo da parlare con loro. Per adesso posso dire che non ho mai avuto problemi con questa docente». Lo stesso ha detto la maestra: «Io quando dichiaro qualcosa metto la mia faccia, con nome e cognome. Se loro non lo hanno fatto potrebbero anche essere genitori di altri classi dato che a me non risulta che siano stati spostati dei bambini».

Nella lettera si legge infatti che i genitori hanno deciso di togliere i piccoli dalla scuola in questione, ma per ora non risultano trasferimenti. Un brutto scherzo? La lettera descrive una maestra che ridicolizza i bambini e li umilia, per esempio non facendoli andare in bagno «con la conseguenza sovente che questi fanciulli rientrano a casa sporchi dei loro bisogni e presi in giro dai compagni perché puzzano». Non solo. Sembra che se non dimostrano di avere 38º di febbre sia vietato loro andare a casa, anche se vomitano e hanno diarrea. «Soltanto una volta una nonna si è lamentata che suo figlio non era stato mandato a casa», ha detto il preside, «ma poi tutto era rientrato». «Non è mai successo niente di simile», taglia corto la maestra, «una volta soltanto un bambino voleva andare a casa, ma siccome mancavano 10 minuti alla campanella è rimasto in classe e non era nemmeno nelle mie ore».

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