«Violentata dal medico», indaga la Procura di Venezia
VENEZIA. La vicenda delle presunte visite a luci rosse da parte del dottor Muhammad Abdulstar finisce in Procura. Due i fascicoli aperti sulla vicenda, come confermato dal procuratore capo Bruno Cherchi. Uno a carico del medico iracheno con ambulatorio in via Milano, l’altro della donna che si è rivolta prima ai carabinieri di Mestre e poi alla trasmissione “Le Iene” per denunciare quanto dice di aver subìto nel corso delle visite. L’ipotesi di reato da cui partono le indagini a carico del medico è quella di violenza sessuale, mentre nella denuncia presentata da Abdulstar a carico della donna viene ipotizzato il reato di diffamazione. Il medico sostiene infatti che la donna che si è rivolta alle “Iene” non fosse una sua paziente, ma che i rapporti sessuali fossero consenzienti.
Ora i due fascicoli, che necessariamente procederanno in parallelo, verranno assegnati a uno dei sostituto procuratori che si occupano di reati sessuali. Con ogni probabilità verranno acquisiti i filmati integrali delle “Iene” che hanno portato alla ribalta nazionale il caso del medico, già condannato nel 1997 dal tribunale di Belluno a un anno e dieci mesi di reclusione (pena sospesa) per tre episodi accaduti sui lettini degli ambulatori di Belluno e Trichiana, con pazienti costrette a subìre visite spinte e massaggi hot.
Al vaglio della Procura veneziana finirà anche il secondo servizio delle “Iene” su Abdulstar, andato in onda domenica sera. Sulla scia del primo servizio, diverse donne si sono rivolte alla trasmissione di Italia Uno per denunciare quanto dicono di aver subìto nel corso delle visite nell’ambulatorio di via Milano. Testimonianze legate l’una all’altra da un filo comune: le ragazze hanno raccontato di essere state come ipnotizzate dal dottor Abdulstar. «Mi ha fatto bere dell’acqua, sembrava quasi un medicinale. Mi sono trovata spogliata completamente e insensibile dal bacino in giù», ha ricordato Alessia. E Martina, soggiogata a tal punto al medico tanto da consegnargli - così ha raccontato in tivù - la somma totale di 20mila euro. «Mi faceva sentire importante quando gli davo i soldi, mi diceva “Senza te non so come farei”», ha proseguito, «Una volta ho tentato di dargli un bacio, mi ha detto “Guai a te se lo rifai perché ti denuncio, mi hai violentato”. E lì ho capito che mi stava distruggendo». Un’altra ragazza ha raccontato all’inviata delle “Iene” Nina Palmieri che Abdulstar la guardava costantemente negli occhi, ripeteva una cantilena e poi si strusciava. «Mi sono trovata mezza nuda. Mi ha sporcato l’anima», ha raccontato, «Non l’ho denunciato perché mi ha detto che sapeva dove abitavo».
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